Io non sono una novellina.
Che nessuno pensi questo.
Non sono l'ultima arrivata in fatto di blog.
Sì, ci tengo a dirlo e anche parecchio.
Sono solo un po' sbadata e quindi spesso perdo tutti i lavori fatti.
Generalmente si perdono i lavori che sono nel proprio computer, quando loro si stancano di lavorare e ci abbandonano. Nel passaggio da un computer all'altro, sono solita perdere tutto quel che c'è dentro e ricominciare da zero. Nuovo computer, nuovo mondo. Potrebbe sembrare interessante, ma non lo è. Ogni volta si abbatte il ponte di collegamento.
La roba online non si dovrebbe perdere. Il mondo del web, per quanto intangibile, dovrebbe dare più sicurezza riguardo a mantenimento e conservazione. Ma non è così. Io riesco a perdere anche ciò che affido all'immenso mondo del web.
Così ho perso tutto il mio blog precedente. Stesso titolo, ma indirizzo diverso. 872 post o giù di lì. Anni di pensieri scritti.
Quando lo cerco su google, esiste ancora. Ma poi ci clicco e non viene fuori niente. E' rimasta una scatola vuota, che mi dà l'illusione che esista ancora, ma è solo un'illusione, appunto. Ammesso che da qualche parte continui ad esistere, è inaccessibile.
Lo so, il signor splinder aveva avvertito. E io avevo perfino seguito le sue accurate istruzioni. Quel che non avevo capito è che tutti i post così salvati andassero subito riversati in un'altra comunità. Credevo potessero rimanere parcheggiati in quel magazzino, in quella zona neutra, per un tempo indefinito. Credevo fosse come quando depositi tutto il mobilio in una specie di garage finché non hai voglia di cercarti un nuovo appartamento in cui ripiazzarli.
Ma quel magazzino li ha inghiottiti. Si è volatilizzato assieme al suo contenuto. Prezioso per me. Tutti i miei post.
Quando vedo i titoli su google, le lacrime fanno capolino nei miei occhi.
E anche qui ne avevo aperto uno.
Quindi questo è il terzo. Il continuo di quello perduto.
Non so se sia una buona idea. Forse avrei dovuto cambiare tutto. Titolo, contenuti, forse non dovrei proseguire sulla strada di qualcosa che è andato perduto per sempre.
Ma di questo non sono sicura. Se ho agito così, un motivo ci sarà.
All'inizio scrivevo moltissimo sul mio blog, scrivevo addirittura su tutti e due contemporaneamente. Non stavo bene quando non ci scrivevo. Era importantissimo per me. Poi ho iniziato a diradare, forse anche perché tante cose sono cambiate nella mia vita. E così, verso la fine, o forse un po' più che la fine, negli ultimi due o tre anni, ci ho scritto pochissimo.
Forse è anche per questo che è andato perduto, perché le cose non accadono mai per caso.
Però, appena mi sono accorta che era sparito, ho sentito il bisogno di riaprirne uno velocemente e gli ho dato lo stesso titolo.
Non è un ponte con l'altro, perché affonderebbe da un lato, visto che di là non c'è più nulla. Ma è una nuova isola. Non so che tipo di isola, non ne conosco il paesaggio.
Ma se ho sentito il bisogno di riaprirne subito uno, vuol dire che forse il blog per me è importante, anche se non ci scrivevo più.
Sì, credo che lo sia, importante.
Credo sia per questo che sono qui, di nuovo.