Sunday, January 29, 2017

Le cose veramente importanti.

Stamattina mi ero messa al lavoro. Perché non è vero che ho smesso il sei gennaio, o meglio ci ho provato, ma non ci sono riuscita.
Non che mi ammazzi di fatica, sia chiaro, ma lo stop che mi ero imposta, lungo un tempo indeterminato, mi rendeva più bizzosa di Paperino.
Quindi mi è toccato riprendere a lavorare.
Però nel frattempo avevo perso quel po' di allenamento che mi ero costruita e quindi mi tocca ricominciare da capo.
Tutto questo è colpa di quella scellerata di TT.
Ad ogni modo ho capito una cosa fondamentale. Che il lavoro non serve per la creazione in sé, ma per il piacere di poter dire che non ne ho voglia. Perché se nelle giornate non c'è qualcosa da scansare non c'è gusto.
Che sia un tipo di gusto perverso è evidente, ma fare finta che non ci sia non serve a niente.
Quindi lavorare e potermi lamentare è il top.
Ma non solo. È l'unico vero modo per godere del panciolle.
Un panciolle non è panciolle se non è seriamente minacciato.
Ad ogni modo, stamattina ho lavorato un pochino e mi è servito per ricordarmi del sacro proposito del 2017. Acquistare un'amaca da appendere in casa. E stavolta vado fino in fondo.
Mi ero bloccata pensando a dove avrei potuto trovarne una nella talpacity, ma poi mi sono ricordata che le nostre city sono nel web e allora ho trovato tutto il trovabile dal signor Amazon.
A questo punto non mi resta che definire i particolari, i fissaggi per non finire col cullino sul tappeto e un'amaca nuova fiammante entrerà a far parte stabilmente della talpa tana.
Inutile dire che la cosa mi dà tanto, ma proprio tanto.
E credo che se oggi non mi fossi messa in testa di lavorare non sarei arrivata a tale, grandiosa consapevolezza.

Monday, January 16, 2017

Propositi sbagliati.

Grazie a quella scellerata di TT per un anno ho lavorato troppo e, sì voglio usar questa vergognosa parola che a lei piaceva tanto, ho prodotto.
Produrre, costruire, fare fare fare.
Ecco quel che è successo per colpa sua.
Ora, non che non sia contenta di quel che ho prodotto e costruito, ma se avessi prodotto meno sarei stata contenta lo stesso.
Il più e il meno sono concetti relativi e non sono per niente sicura che rubare terreno al panciolle in modo così selvaggio sia un bene.
Non sono neppure sicura che rinchiudersi in ferrei programmi o liste o come le vogliamo chiamare, tutti i giorni, sia un bene.
Ho come l'impressione che anche il cervello, a furia di rispettare quelle liste, cominci a dividersi in rigidi compartimenti corrispondenti alle righini da rispettare e spuntare. 
Non sono per niente sicura che le regole applicate lo scorso anno siano state di così grande giovamento. Ma c'è anche un lato positivo: averle messe in atto mi mette nelle condizioni di poterle criticare. Come dire che bisogna provare un po' tutto.
Però quest'anno non intendo fare lo stesso, proprio per niente.
Voglio fare poche liste e rispettare pochi programmi, perché non voglio un cervello programmato.
Voglio uscire se mi va e anche fare molto panciolle.
Voglio dedicare ampio spazio al relax, al pensiero libero dal monitor di un computer, voglio andare dove mi porta il fiuto e se non mi porta da nessuna parte allora starò ferma. 
Voglio ridere molto, voglio avere poco controllo sulle mie giornate e su tutto il controllabile.
E soprattutto voglio produrre poco, perché produrre tanto non serve a niente, riduce solo il cervello. 
Ecco perché mai proposito fu più appropriato di quello espresso un po' di tempo fa, ovvero comprare un'amaca da appendere in casa.
Ecco, quell'amaca sarà l'emblema del mio nuovo anno.
E ora è tempo che vada a comprarmi un berrettino che mi piace.
Questo è quel che si dice rinsavire.

Sunday, January 1, 2017

Di tutto un po'.

Oggi è il primo giorno del nuovo anno. 
È iniziato all'addiaccio. Vorrà dire qualcosa? Ieri sera mi sono dimenticata le finestre aperte nella cucinata della talpa e al risveglio non è stata per niente una bella sorpresina.
Voglio subito dire che ieri, nell'ultimo giorno del vecchio anno sono riuscita a comperare due abitini nuovi da Zara, di cui uno a palle grandi. Non passa inosservato, ma è molto carino. Dato che ho fatto acquisti nell'ultimo giorno dell'anno dovrei farne anche nel primo del nuovo? Tanto per assicurare una continuità, una specie di link fra il vecchio e il nuovo e quale mezzo migliore dello shopping per legarli. 
Però oggi c'è una cosa che vorrei fare, anzi svariate. Vorrei mettere in questa giornata un po' di tutte le mie cose, come una pratica di buon auspicio, un imprinting per tutto l'anno a venire.
Ecco perché di (quasi) buonora mi sono messa a scrivere.
Una volta finito vorrei passare a:
Disegnare
Dipingere paperino
Leggere
Riscrivere
Danzare
Ascoltare musica (ma quello lo sto già facendo)
Guardare un film, in casa o al cine fa lo stesso, basta guardarlo
Suonare la chitarra
Disegnare con la drawing pen
Disegnare sulla prima pagina del mio nuovo digitalizzatore di appunti
Bere un cappuccino
E infine, spargere una considerevole dose di amore.
Lo so, non sono poche per una sola giornata, ma in fondo basta che dedichi anche solo cinque minuti a ognuna, l'importante è che ci siano tutte.
Resta il punto interrogativo dello shopping, ma credo che una cosina, anche piccola, dovrei comprarla.
Ora devo andare perché se no rischio di non farcela.