Sunday, December 23, 2012

Natale.

Ecco il natale.
Il primo senza Foffo.
Non so ancora cosa voglia dire di preciso.
Solo che, mentre gli altri anni ero inquieta e imbizzita, ora ogni tanto, piuttosto spesso direi, piango.
Succede mentre cammino, su un ponte ad esempio. Mentre mangio. Mentre leggo. Mentre scrivo. Così, mentre non faccio nulla. Mentre penso a una parola.
Succede e basta.
Lo so, era un incubo e si sbizzellava e basta e so anche che ora sarei stata lì a pensare di non volerci andare, ma so anche che vorrei lui fosse ancora qui. Perché mi manca un pezzo. Quello che mi faceva imbizzire, boh, la controparte della mia forza probabilmente. Che ora deve alimentarsi e crescere da sola.
Mi sento un po' più sola e un po' più indifesa. Mi sento che manca qualcosa. Anche nella sua parte negativa, che non era affatto esigua.
Beh, è difficile capire tutto. Sì, è la cosa più difficile e per ora non ci provo nemmeno.
Piano piano capirò.
Beh, per chi non lo sapesse, Foffo era mio babbo.

Oggi c'era molta gente. Gli ultimi acquisti o le passeggiate libere prima delle feste.
C'era cielo grigio e un po' di pioggia e invece luce e tramonti spettacolari in altri luoghi, diversi da questo.

Spero che la vita sistemi tutto, perché ci riesce piuttosto bene quando noi non interveniamo.
Spero di rimanere tranquilla.
E di realizzare i miei sogni, anche se a tratti non so bene quali siano e questo credo sia un problema, ma più o meno invece li so. In fondo sono sempre gli stessi.
Forse l'unica cosa che chiedo è di capirmi.
Di vivere bene il presente, il minuto, perché così saprò cosa fare quello seguente.
Di trovare la strada.
Di sapere cosa ci faccio qui.

Ora vado a cena, perché ho fame.
Che è già qualcosa.

No comments:

Post a Comment