Thursday, July 31, 2014

Una farfalla per amica.

Sono in una terra selvaggia con la quale mi intendo, perché evidentemente sono piuttosto selvaggia anch'io.
Del resto le talpe non sono animali domestici.
L'altra mattina una farfalla ha fatto colazione dalla mia mano. Io le parlavo e le accarezzavo le ali e lei, per rispondermi, le apriva e le chiudeva, continuando a ciucciare la marmellata di fragole.
Credo che a causa di questa scoperta, fosse la farfalla più felice del creato, almeno così pareva. Ma a un certo punto ho iniziato a dirle che forse doveva abbozzarla, che tutto quel dolciume non le avrebbe fatto bene, ma non c'è stato verso di farla smettere.
Un signore dal tavolo accanto ci guardava stupito e ha detto che avrei dovuto portarla con me. 
Aveva un dente d'oro che luccicava, il signore non la farfalla, ma era buono e gentile e questa è un'eccezione, perché quelli con i denti d'oro minimo sono assassini. Così è nei cartoni animati e la mia cultura viene prevalentemente da lì.
Fatto sta che a un certo punto ho dovuto salutarla, la farfalla e siccome non voleva andare via da me ho dovuto dirle che avevo un autobus da prendere, che non potevo più stare lì con lei e allora piano piano ha capito e a malincuore è volata via. Ma solo di qualche centimetro. Di sicuro non voleva perdere di vista i residui di marmellata sul tavolo.

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