Da un po' di tempo a questa parte sono in sintonia con il mio oroscopista, anzi lo precedo addirittura, perché quando leggo i suoi oroscopi a me sembra di stare già facendo quel che lui suggerisce.
Sì, perché lui è uno che suggerisce comportamenti, attitudini e, di tanto in tanto, assegna compiti. Alquanto fastidioso a ben guardare.
Ma è il mio oroscopista, che vuol dire che penso che ogni suo oroscopo sia stato scritto per me personalmente, perché così deve essere. Si tratta di una fiducia assoluta.
Anche se lo precedo e tutte queste cose qui, ci sono molte parti dei suoi suggerimenti che non capisco, perché è piuttosto stravagante e forse anche un po' avanti per me, che pur precedendolo, spesso gli arranco dietro scervellandomi per cercare di capire cosa volesse dire.
In uno degli ultimi dava compiti e questo è il vizio peggiore che ha, perché mi sento di doverli seguire, perché come ho già detto, è il mio personale oroscopista e va seguito.
Uno di questi compiti era di fare ogni giorno qualcosa di media difficoltà. Gli altri non me li ricordo e alcuni ricordo di non averli capiti, che è buono così non devo eseguirli.
Ecco.
Qualcosa di media difficoltà.
Ho esultato a una prima lettura, perché la frasina era facile da capire.
Impegnati ogni giorno in un'attività di media difficoltà.
Alla seconda lettura e alla terza riflessione ho capito che nascondeva degli inghippi, diciamo degli aspetti che era chiaro che il mio oroscopista non aveva considerato.
Uno era che tutto quello che faccio è almeno di media difficoltà per me, a volte anche lavare i piatti; dalla media difficoltà poi si passa alla alta, poi alla altissima etc. La voce bassa nella mia giornata non è contemplata.
Bravissima, mi sono detta, vedi che lo precedi anche nei compiti e poi fai tutte cose di media difficoltà, caspita avrai un'evoluzione così grandiosa e veloce che quasi mi commuovo e quando stavano già per inumidirsi i miei occhi ho capito che forse non era così grandioso, insomma se lui dice così vuol dire che tutto dovrebbe essere piuttosto semplice, con delle piccole eccezioni inserite da noi, come e quando vogliamo.
Io non inserisco come e quando voglio, io sono in balia della media difficoltà.
Poi mi sono detta, dai non ti buttare giù, forse non è proprio così e poi ho fatto quello che si fa sempre, cioè un po' di confusione nel cervello per insabbiare tutto e non pensarci più.
Però invece ho continuato a pensarci alla media difficoltà, ci penso tutti i giorni. Perché seguire un oroscopista può anche rendere ossessivi e io forse non avrei neppure bisogno di lui per esserlo.
Però poi ci sono volte in cui mi accorgo che da una media-quasi alta difficoltà vengono fuori belle cose.
Una di queste è quando un papero mi sorge da una tela.
Come oggi, che mi sono imbizzita, che non funzionava, che non mi piaceva, che modificavo e sfumavo e rifacevo e coloravo e non capivo più niente perché ci dovevo andare dentro ma al tempo stesso stare anche fuori, che è fantastico, ma stremante e poi non ero contenta e poi, dopo ore l'ho tolto dal tavolo sempre senza essere contenta, anzi essendo molto molto scontenta e poi per caso, dopo qualche ora, l'ho visto, sul tappeto, quel papero uscito dalla tela e era così bello e aveva una vita così propria che mi sono detta che non potevo averlo fatto io.
E allora questo mi piace, quando le cose sono talmente belle che mi sembra le abbia fatte qualcun altro e invece mi sa che le ho fatte proprio io.
E proprio con quella media, ma diciamo anche alta difficoltà.
Sì, perché lui è uno che suggerisce comportamenti, attitudini e, di tanto in tanto, assegna compiti. Alquanto fastidioso a ben guardare.
Ma è il mio oroscopista, che vuol dire che penso che ogni suo oroscopo sia stato scritto per me personalmente, perché così deve essere. Si tratta di una fiducia assoluta.
Anche se lo precedo e tutte queste cose qui, ci sono molte parti dei suoi suggerimenti che non capisco, perché è piuttosto stravagante e forse anche un po' avanti per me, che pur precedendolo, spesso gli arranco dietro scervellandomi per cercare di capire cosa volesse dire.
In uno degli ultimi dava compiti e questo è il vizio peggiore che ha, perché mi sento di doverli seguire, perché come ho già detto, è il mio personale oroscopista e va seguito.
Uno di questi compiti era di fare ogni giorno qualcosa di media difficoltà. Gli altri non me li ricordo e alcuni ricordo di non averli capiti, che è buono così non devo eseguirli.
Ecco.
Qualcosa di media difficoltà.
Ho esultato a una prima lettura, perché la frasina era facile da capire.
Impegnati ogni giorno in un'attività di media difficoltà.
Alla seconda lettura e alla terza riflessione ho capito che nascondeva degli inghippi, diciamo degli aspetti che era chiaro che il mio oroscopista non aveva considerato.
Uno era che tutto quello che faccio è almeno di media difficoltà per me, a volte anche lavare i piatti; dalla media difficoltà poi si passa alla alta, poi alla altissima etc. La voce bassa nella mia giornata non è contemplata.
Bravissima, mi sono detta, vedi che lo precedi anche nei compiti e poi fai tutte cose di media difficoltà, caspita avrai un'evoluzione così grandiosa e veloce che quasi mi commuovo e quando stavano già per inumidirsi i miei occhi ho capito che forse non era così grandioso, insomma se lui dice così vuol dire che tutto dovrebbe essere piuttosto semplice, con delle piccole eccezioni inserite da noi, come e quando vogliamo.
Io non inserisco come e quando voglio, io sono in balia della media difficoltà.
Poi mi sono detta, dai non ti buttare giù, forse non è proprio così e poi ho fatto quello che si fa sempre, cioè un po' di confusione nel cervello per insabbiare tutto e non pensarci più.
Però invece ho continuato a pensarci alla media difficoltà, ci penso tutti i giorni. Perché seguire un oroscopista può anche rendere ossessivi e io forse non avrei neppure bisogno di lui per esserlo.
Però poi ci sono volte in cui mi accorgo che da una media-quasi alta difficoltà vengono fuori belle cose.
Una di queste è quando un papero mi sorge da una tela.
Come oggi, che mi sono imbizzita, che non funzionava, che non mi piaceva, che modificavo e sfumavo e rifacevo e coloravo e non capivo più niente perché ci dovevo andare dentro ma al tempo stesso stare anche fuori, che è fantastico, ma stremante e poi non ero contenta e poi, dopo ore l'ho tolto dal tavolo sempre senza essere contenta, anzi essendo molto molto scontenta e poi per caso, dopo qualche ora, l'ho visto, sul tappeto, quel papero uscito dalla tela e era così bello e aveva una vita così propria che mi sono detta che non potevo averlo fatto io.
E allora questo mi piace, quando le cose sono talmente belle che mi sembra le abbia fatte qualcun altro e invece mi sa che le ho fatte proprio io.
E proprio con quella media, ma diciamo anche alta difficoltà.
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