Tuesday, January 27, 2015

I pilastri della terra.

Da un paio di settimane ho deciso di dedicare una maggiore attenzione alle fondamenta.
Nel mio caso si tratta delle gambe.
Perché portare l'attenzione su cento cose contemporaneamente non serve a niente e allora ho capito che loro erano al primo posto.
Loro, che sembrano tese, ma tra sembrare e essere c'è una differenza che ha dello sconvolgente.
I maghi, durante i loro numeri, adottano un metodo. Quando devono preparare il trucco, portano l'attenzione degli spettatori da un'altra parte, li distolgono dal punto in cui lui ha bisogno di agire.
Quando tutto si muove sopra, ogni cosa è così vistosa, assorbe così tanta energia e attenzione, che a loro, lì sotto, non ci pensa più nessuno. L'alto distoglie dal basso. Ma supponiamo che io sia il mago. Se anch'io porto l'attenzione dove c'è il luccichio, mi sto facendo distogliere dal mio stesso trucco.
Non appena ho riportato l'attenzione sulle gambe, ho visto che se la godevano nella più completa rilassatezza. Ma non bisogna essere ingegneri per sapere che senza fondamenta qualunque palazzo crolla.
Senza contrapposizione tra basso e alto non si va da nessuna parte. 
Non è facile riportare l'attenzione su una parte che da anni davo per scontata, ma i miei pilastri mi stavano fregando.
E non si può spiccare il volo se non c'è forza sotto i piedi.
Quindi da un po' di tempo la mia testa è nelle ginocchia e credo che ci resterà per un po'.

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