Nei giorni in cui mi è esplosa quella gran voglia di musica, pur assecondandola, pensavo fosse una di quelle esigenze che nascono dal nulla e nel nulla tornano e che hanno un'importanza relativa, come tutte le cose esteriori.
Ma invece no, non era così.
Perché a questo punto dovrei avere imparato che quando il corpo esprime un'esigenza così forte mi sta dicendo qualcosa di più forte che 'avanti talpa, mettimi due canzonette nuove che quelle che ascolti sempre mi sono venute a noia'.
A parte il fatto che la musica non è cosa di poca importanza, ma è un'esigenza quanto può esserlo bere e mangiare, quando il corpo urla quel che chiede vuol dire che gli serve. A cosa lo sa solo lui, ma bisogna darglielo.
Perché la sete non solo non si è placata, ma è come se mi avesse aperto orizzonti nuovi, dato nuovi colori, nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuove dimensioni dell'anima. È una porta. Allarga gli orizzonti della musica e ne allargherai anche altri. Come dire, dammi musica perché attraverso lei io possa andare oltre, da qualche altra parte che ora non ti so dire, ma tu dammela senza discutere. Questo mi stava dicendo.
Caspita quanto poco lo ascolto e mi ci vuole sempre troppo, troppo tempo.
Le chiavi, il più delle volte, sono cose apparentemente piccole, quasi banali, per questo è facile ignorarle.
Il mio insegnante dice gold is in the details.
È notarli quei dettagli che è difficile e così tutto l'oro va perduto in fiumi di cose apparentemente più grandiose.
Tempo fa un oroscopo parlava di un tipo che era convinto che la sua auto con una certa quantità di benzina, con la musica giusta potesse fare molti più chilometri.
Non credo abbia torto, perché la musica giusta oltre a nutrire l'anima fa anche calore. La sera, con le luci giuste, un paio di candele accese e lei, potresti essere sotto zero e sudare. Certo, la mia casa non si può definire calda, ma la musica alza la temperatura di una decina di gradi, non c'è dubbio. È un altro tipo di calore, è quello giusto.
Dopo tutto questo, la prossima volta che il mio corpo urlerà qualcosa sarò in grado di ascoltarlo? Perché non sono sussurri, sono urli, eppure sono troppo distratta per starlo a sentire.
Ma se non ascolto lui, chi altro posso ascoltare?
Non parte forse tutto da qui?
E perché mai le cose più semplici sono le più difficili?
Ma invece no, non era così.
Perché a questo punto dovrei avere imparato che quando il corpo esprime un'esigenza così forte mi sta dicendo qualcosa di più forte che 'avanti talpa, mettimi due canzonette nuove che quelle che ascolti sempre mi sono venute a noia'.
A parte il fatto che la musica non è cosa di poca importanza, ma è un'esigenza quanto può esserlo bere e mangiare, quando il corpo urla quel che chiede vuol dire che gli serve. A cosa lo sa solo lui, ma bisogna darglielo.
Perché la sete non solo non si è placata, ma è come se mi avesse aperto orizzonti nuovi, dato nuovi colori, nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuove dimensioni dell'anima. È una porta. Allarga gli orizzonti della musica e ne allargherai anche altri. Come dire, dammi musica perché attraverso lei io possa andare oltre, da qualche altra parte che ora non ti so dire, ma tu dammela senza discutere. Questo mi stava dicendo.
Caspita quanto poco lo ascolto e mi ci vuole sempre troppo, troppo tempo.
Le chiavi, il più delle volte, sono cose apparentemente piccole, quasi banali, per questo è facile ignorarle.
Il mio insegnante dice gold is in the details.
È notarli quei dettagli che è difficile e così tutto l'oro va perduto in fiumi di cose apparentemente più grandiose.
Tempo fa un oroscopo parlava di un tipo che era convinto che la sua auto con una certa quantità di benzina, con la musica giusta potesse fare molti più chilometri.
Non credo abbia torto, perché la musica giusta oltre a nutrire l'anima fa anche calore. La sera, con le luci giuste, un paio di candele accese e lei, potresti essere sotto zero e sudare. Certo, la mia casa non si può definire calda, ma la musica alza la temperatura di una decina di gradi, non c'è dubbio. È un altro tipo di calore, è quello giusto.
Dopo tutto questo, la prossima volta che il mio corpo urlerà qualcosa sarò in grado di ascoltarlo? Perché non sono sussurri, sono urli, eppure sono troppo distratta per starlo a sentire.
Ma se non ascolto lui, chi altro posso ascoltare?
Non parte forse tutto da qui?
E perché mai le cose più semplici sono le più difficili?
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