Ho scoperto che c'è del magico nel rimpicciolire tutto.
Beh, proprio tutto no, ad esempio non vorrei rimpicciolire la mia bici, o questa tastiera o alcuni dei miei quadri o la sedia su cui sono seduta, parlo dello spazio di tempo.
Come sarebbe a dire, il tempo non si vorrebbe ingrandirlo tutti, io compresa?
E invece bisogna rimpicciolirlo, più che il tempo il lasso di tempo in cui si vive.
Se si rende piccino che più piccino non si può, funziona tutto a meraviglia. In quello spazio minuscolo c'è posto per tutto quello che deve esserci e non per quello che non deve esserci. È fantastico.
E anche i problemi si riducono, anzi smettono di esistere, per il semplice fatto che non ci stanno. Se ad esempio compro una scatolina in cui sta solo una lampadina non posso infilarci anche una penna, questo è il principio.
Ma non finisce qui, perché in quello spazio minuscolo, in cui non c'è modo di andare avanti né indietro, il mondo, nell'attesa che io arrivi, si sistema da solo e siccome io sono piuttosto disastrosa pare che se me ne sto nel mio piccolo quadrato, tutto funziona molto meglio e quando arrivo un po' più in là, nel quadratino successivo, trovo la pappa scodellata.
Una scoperta così a pochi giorni dal Natale era quanto di meglio mi potesse capitare.
In un mondo così io non devo fare niente.
Qual è la differenza tra prima e ora, mi si potrebbe chiedere.
Che prima pensavo di continuo di dover fare qualcosa, ora non solo so che non devo fare niente, ma che addirittura è molto meglio così.
Io lo sapevo che il panciolle era magico, ma non osavo crederci fino in fondo.
In tutto questo, stasera un poeta, un poeta vero, mi ha detto che ho le ali.
Non so se significhi che ho la gobba, a dire il vero, anche perché avevo anche lo zaino sulle spalle, però devo dire che sentirsi dire una cosa simile non è male per niente. Nel mio quadrato piccino credo possano farmi comodo.
Insomma, non solo posso stare in panciolle, ma ho anche le ali, quindi se decido di fare un viaggio non devo neppure pagare il biglietto per l'aereo.
Posso desiderare qualcosa di più?
Ovviamente sì, perché anche nel mio elogio del piccino, sono incontentabile.
Beh, proprio tutto no, ad esempio non vorrei rimpicciolire la mia bici, o questa tastiera o alcuni dei miei quadri o la sedia su cui sono seduta, parlo dello spazio di tempo.
Come sarebbe a dire, il tempo non si vorrebbe ingrandirlo tutti, io compresa?
E invece bisogna rimpicciolirlo, più che il tempo il lasso di tempo in cui si vive.
Se si rende piccino che più piccino non si può, funziona tutto a meraviglia. In quello spazio minuscolo c'è posto per tutto quello che deve esserci e non per quello che non deve esserci. È fantastico.
E anche i problemi si riducono, anzi smettono di esistere, per il semplice fatto che non ci stanno. Se ad esempio compro una scatolina in cui sta solo una lampadina non posso infilarci anche una penna, questo è il principio.
Ma non finisce qui, perché in quello spazio minuscolo, in cui non c'è modo di andare avanti né indietro, il mondo, nell'attesa che io arrivi, si sistema da solo e siccome io sono piuttosto disastrosa pare che se me ne sto nel mio piccolo quadrato, tutto funziona molto meglio e quando arrivo un po' più in là, nel quadratino successivo, trovo la pappa scodellata.
Una scoperta così a pochi giorni dal Natale era quanto di meglio mi potesse capitare.
In un mondo così io non devo fare niente.
Qual è la differenza tra prima e ora, mi si potrebbe chiedere.
Che prima pensavo di continuo di dover fare qualcosa, ora non solo so che non devo fare niente, ma che addirittura è molto meglio così.
Io lo sapevo che il panciolle era magico, ma non osavo crederci fino in fondo.
In tutto questo, stasera un poeta, un poeta vero, mi ha detto che ho le ali.
Non so se significhi che ho la gobba, a dire il vero, anche perché avevo anche lo zaino sulle spalle, però devo dire che sentirsi dire una cosa simile non è male per niente. Nel mio quadrato piccino credo possano farmi comodo.
Insomma, non solo posso stare in panciolle, ma ho anche le ali, quindi se decido di fare un viaggio non devo neppure pagare il biglietto per l'aereo.
Posso desiderare qualcosa di più?
Ovviamente sì, perché anche nel mio elogio del piccino, sono incontentabile.