Partiamo subito dagli svantaggi e leviamoci le rogne. Però, poiché il mio oroscopista di fiducia dice che mi devo concentrare sulla soluzione e non sul problema, e io per una volta mi trovo molto d'accordo con lui, per ognuno di questi inghippi ne indicherò almeno una.
Il più grosso. Non si può comprare uno sgabello che tutti chiamano da lavoro e poi starsene in panciolle tranquilli. Insomma, l'oggetto è un attentato perenne al mio panciolle. Questo dovrebbe bastare a consegnarlo subito al cassonetto più vicino e il fatto che invece sia sempre qui è la cosa più preoccupante.
Soluzione. Nasconderlo.
Controsoluzione. Non entra da nessuna parte.
Soluzione alla controsoluzione (perfida). Eliminare la cucina, tanto non la uso e creare uno spazio nuovo e chiuso tutto per lui in cui poterlo rinchiudere.
Perfetta.
Si sta in alto, certo che sì, non è per questo che l'ho comprato? Ma io sono una talpa e da quassù non ci vedo, io devo stare appiccicata alle cose per vederle. Abbassalo tutto, mi dico. È già tutto abbassato e da quando l'ho comprato non l'ho alzato di un millimetro, ma è alto uguale.
Soluzione. Scavare una buca nel pavimento che lo abbassi.
Controsoluzione. Perché non ti sei tenuta la tua normalissima sedia allora?
Soluzione alla cs. Perché quella era troppo bassa, ovvio.
Allora scava pure.
Quando cade un oggetto è impossibile raccoglierlo da quassù. Ci ho provato più volte e ho sempre rischiato di rovesciarmi e rompermi l'osso del collo.
Soluzione. Scendere
Banale e soprattutto faticosa.
Soluzione due. Costruire un robot che raccatti gli oggetti caduti e me li porga gentilmente.
Geniale.
Lo sgabello, anche se me lo sono portato su per quattro piani, da quando ho cominciato ad usarlo per fare quella cosa che non voglio dire, è diventato pesantissimo e ogni volta che lo sposto, non solo mi affatico ma mi va puntualmente a sbattere contro gli stinchini, procurandomi delle antiestetiche e indesiderate ferite.
Soluzione. Costruire un robot un po' più grande che oltre a raccogliere gli oggetti lo sposti all'occorrenza.
Più che geniale.
È fatto di un materiale che si chiama poli qualcosa, ma che altro non è che volgarissima plastica e di questi tempi si rischia di rimanerci appiccicati e di non potersi più staccare, che vorrebbe dire andare sempre in giro con uno sgabello attaccato al culino, pesante per di più.
Soluzione. Indossare degli indumenti, bastano dei pantaloncini.
Controsoluzione. Fa caldo e preferisco stare senza.
Soluzione alla controsoluzione. Ti arrangi.
Va bene.
Ora passo ai vantaggi, perché se no rischio di consegnarlo al cassonetto più vicino prima della fine di questo post. E per fortuna qui non servono le soluzioni, è il vantaggio dei vantaggi.
Gira. A destra, a sinistra e anche di 360 gradi e mi chiedo come abbia potuto vivere fino ad ora senza una sedia girevole. Inoltre il tempo che passo a girare è maggiore di quello che passo a lavorare (umpf) e questo risolve un po' anche il punto uno dell'altra sezione, ora che ci penso.
Ha il poggiapiedi, su cui io sto a piedi ignudi e è come averli tutto il tempo sui rulli che si usano a danza. Inoltre, si possono muovere perfettamente con la musica.
È perfetto per mettere le zampine sul tavolo e quindi, anche se sarebbe antipanciolle, io lo frego così. È perfetto anche per poggiare le zampine contro il muro, insomma è perfetto per assumere posizioni insolite e decisamente antilavoro. Perché la talpa in questo è imbattibile, non c'è sgabello che tenga.
Anche se rischio di ingobbirmi, da quassù faccio disegni molto più bellini, scrivo cose più belline e mi sento fichissima, anche se non ci vedo e tutta quella roba detta sopra. Il perché mi senta così, è inspiegabile, ma di avere una spiegazione non mi importa un fico secco.
Emerge, da questa analisi sul nuovo oggetto della talpa, che per ogni svantaggio c'è un vantaggio naturale e quindi è inutile pensare sia agli uni che agli altri, perché si annullano, raggiungendo uno stato neutro. Ma siccome la naturalità non mi piace, farò come se la prima sezione non esistesse e questa sì che mi pare un'ottima soluzione.
Il più grosso. Non si può comprare uno sgabello che tutti chiamano da lavoro e poi starsene in panciolle tranquilli. Insomma, l'oggetto è un attentato perenne al mio panciolle. Questo dovrebbe bastare a consegnarlo subito al cassonetto più vicino e il fatto che invece sia sempre qui è la cosa più preoccupante.
Soluzione. Nasconderlo.
Controsoluzione. Non entra da nessuna parte.
Soluzione alla controsoluzione (perfida). Eliminare la cucina, tanto non la uso e creare uno spazio nuovo e chiuso tutto per lui in cui poterlo rinchiudere.
Perfetta.
Si sta in alto, certo che sì, non è per questo che l'ho comprato? Ma io sono una talpa e da quassù non ci vedo, io devo stare appiccicata alle cose per vederle. Abbassalo tutto, mi dico. È già tutto abbassato e da quando l'ho comprato non l'ho alzato di un millimetro, ma è alto uguale.
Soluzione. Scavare una buca nel pavimento che lo abbassi.
Controsoluzione. Perché non ti sei tenuta la tua normalissima sedia allora?
Soluzione alla cs. Perché quella era troppo bassa, ovvio.
Allora scava pure.
Quando cade un oggetto è impossibile raccoglierlo da quassù. Ci ho provato più volte e ho sempre rischiato di rovesciarmi e rompermi l'osso del collo.
Soluzione. Scendere
Banale e soprattutto faticosa.
Soluzione due. Costruire un robot che raccatti gli oggetti caduti e me li porga gentilmente.
Geniale.
Lo sgabello, anche se me lo sono portato su per quattro piani, da quando ho cominciato ad usarlo per fare quella cosa che non voglio dire, è diventato pesantissimo e ogni volta che lo sposto, non solo mi affatico ma mi va puntualmente a sbattere contro gli stinchini, procurandomi delle antiestetiche e indesiderate ferite.
Soluzione. Costruire un robot un po' più grande che oltre a raccogliere gli oggetti lo sposti all'occorrenza.
Più che geniale.
È fatto di un materiale che si chiama poli qualcosa, ma che altro non è che volgarissima plastica e di questi tempi si rischia di rimanerci appiccicati e di non potersi più staccare, che vorrebbe dire andare sempre in giro con uno sgabello attaccato al culino, pesante per di più.
Soluzione. Indossare degli indumenti, bastano dei pantaloncini.
Controsoluzione. Fa caldo e preferisco stare senza.
Soluzione alla controsoluzione. Ti arrangi.
Va bene.
Ora passo ai vantaggi, perché se no rischio di consegnarlo al cassonetto più vicino prima della fine di questo post. E per fortuna qui non servono le soluzioni, è il vantaggio dei vantaggi.
Gira. A destra, a sinistra e anche di 360 gradi e mi chiedo come abbia potuto vivere fino ad ora senza una sedia girevole. Inoltre il tempo che passo a girare è maggiore di quello che passo a lavorare (umpf) e questo risolve un po' anche il punto uno dell'altra sezione, ora che ci penso.
Ha il poggiapiedi, su cui io sto a piedi ignudi e è come averli tutto il tempo sui rulli che si usano a danza. Inoltre, si possono muovere perfettamente con la musica.
È perfetto per mettere le zampine sul tavolo e quindi, anche se sarebbe antipanciolle, io lo frego così. È perfetto anche per poggiare le zampine contro il muro, insomma è perfetto per assumere posizioni insolite e decisamente antilavoro. Perché la talpa in questo è imbattibile, non c'è sgabello che tenga.
Anche se rischio di ingobbirmi, da quassù faccio disegni molto più bellini, scrivo cose più belline e mi sento fichissima, anche se non ci vedo e tutta quella roba detta sopra. Il perché mi senta così, è inspiegabile, ma di avere una spiegazione non mi importa un fico secco.
Emerge, da questa analisi sul nuovo oggetto della talpa, che per ogni svantaggio c'è un vantaggio naturale e quindi è inutile pensare sia agli uni che agli altri, perché si annullano, raggiungendo uno stato neutro. Ma siccome la naturalità non mi piace, farò come se la prima sezione non esistesse e questa sì che mi pare un'ottima soluzione.
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