Poi accade che decidi di tornare alla normalità.
Dopo il viaggio interplanetario e dopo un giorno intero trascorso nell'abbrutimento, che lì per lì, nel ciondolare in pigiama, mentre fuori il cielo prima è solo grigio e poi decide di riversare sulla testa di tutti tonnellate di acqua, che anche se è vita, è pur sempre umida e se sei nell'abbrutimento, non la vuoi, insomma lì per lì ti sembra che tutto questo niente è proprio quel che serve per riprendersi. E forse per un giorno è anche vero.
Poi il giorno dopo, che è oggi, ti scuoti.
Fai una colazione megagalattica, scrivi alcune pagine di quaderno perché a volte lo fai, ascolti la musica, ma quella non è proprio una novità, lavi tazze e annessi serviti per la colazione, ti vesti e esci, senza porre tempo in mezzo.
Arrivi qui, nel bar preferito per scrivere, perché non sei uscita solo per passeggiare, ma con intenzioni addirittura operative e trovi perfino la connessione wifi funzionante, cosa rara qui, perché il mondo aiuta gli audaci.
E capisci che sei felice e che questa è la vita, con la elle e la vi maiuscole.
Perché prima di tornare nel mondo bisogna tornare a se stessi e questo sicuramente è uno degli innumerevoli modi per farlo.
Non dimentichiamo il cappuccino sul tavolo, ottimo.
Essere padrona di tempo e spazio.
Ricevere messaggi da un'amica che potrebbe insegnarmi le verticali ma decidere che per ora voglio stare al computer e scrivere.
Ma sia chiaro che andare sotto sopra in modo stabile è l'obiettivo principale del 2015.
E sapere già che oggi a un certo punto mi infilerò in una lezione di yoga, proprio perché gli obiettivi del 2015 iniziano già nel 2014 in modo da arrivarci già in scivolata, come su una tavola da surf, una specie di rincorsa e anche per ricordare a me stessa che in fondo non esistono frontiere tra un anno e l'altro.
Dopo il viaggio interplanetario e dopo un giorno intero trascorso nell'abbrutimento, che lì per lì, nel ciondolare in pigiama, mentre fuori il cielo prima è solo grigio e poi decide di riversare sulla testa di tutti tonnellate di acqua, che anche se è vita, è pur sempre umida e se sei nell'abbrutimento, non la vuoi, insomma lì per lì ti sembra che tutto questo niente è proprio quel che serve per riprendersi. E forse per un giorno è anche vero.
Poi il giorno dopo, che è oggi, ti scuoti.
Fai una colazione megagalattica, scrivi alcune pagine di quaderno perché a volte lo fai, ascolti la musica, ma quella non è proprio una novità, lavi tazze e annessi serviti per la colazione, ti vesti e esci, senza porre tempo in mezzo.
Arrivi qui, nel bar preferito per scrivere, perché non sei uscita solo per passeggiare, ma con intenzioni addirittura operative e trovi perfino la connessione wifi funzionante, cosa rara qui, perché il mondo aiuta gli audaci.
E capisci che sei felice e che questa è la vita, con la elle e la vi maiuscole.
Perché prima di tornare nel mondo bisogna tornare a se stessi e questo sicuramente è uno degli innumerevoli modi per farlo.
Non dimentichiamo il cappuccino sul tavolo, ottimo.
Essere padrona di tempo e spazio.
Ricevere messaggi da un'amica che potrebbe insegnarmi le verticali ma decidere che per ora voglio stare al computer e scrivere.
Ma sia chiaro che andare sotto sopra in modo stabile è l'obiettivo principale del 2015.
E sapere già che oggi a un certo punto mi infilerò in una lezione di yoga, proprio perché gli obiettivi del 2015 iniziano già nel 2014 in modo da arrivarci già in scivolata, come su una tavola da surf, una specie di rincorsa e anche per ricordare a me stessa che in fondo non esistono frontiere tra un anno e l'altro.
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