Thursday, October 15, 2015

Dopo il 38.

Accade che dopo un numero 38 una non possa più essere la stessa, perché botte di felicità così intense e durature non ti riportano mai più allo stadio iniziale e questo comporta che tu non possa più fare le cose normali che facevi prima.
Tipo lavorare.
Va bene, non è che lavorassi molto prima, ma almeno ci stavo provando, prima del 38. Dopo il 38 è diventato molto ma moooolto più complicato. Perché ora tutto è molto diverso, tutto È molto diverso, tutto DEVE essere molto diverso.
Sebbene:

La fila nei piccoli supermercati del centro si allunghi sempre più e ora somigli alle code di eurodisney, quando ti sembra che ci siano solo due persone in attesa e dopo scopri che c'è una serpentina che contiene minimo duecento persone. Il vantaggio dei supermercati è che mentre avanzi di piccolo passo in piccolo passo puoi studiare i prodotti sugli scaffali, mentre a eurodisney questo non può succedere.

La pioggia che ti cade sulla testa ti bagni nello stesso modo e soprattutto se non copri i capelli con il cappuccio della felpa ti fa venire il crespo che continuo a non sopportare, anche dopo il 38.

Ascoltare la musica mi porti sempre a canticchiare e ballare come una stupidina.

Il sole negli occhi e sul muso mi faccia imbizzire esattamente come prima, specie se sto cercando di lavorare.

La pila della raccolta differenziata si accatasti come e più di prima, perché dopo il 38 non sparisce da sola come avevo pensato.

Non mi sia tornata la vista, ma sono sempre una talpa.

Odi sempre fare le pulizie.

Non sia diventata una brava cuoca, come per incanto.

Continui a cercare, senza trovarlo, un cappottino molto colorato.

La mia piantina secca continui a rimanere secca nonostante le mie paroline incoraggianti.

Le pirouettes rimangano il mio maggiore tormento, tanto che spesso le sogno mentre dormo e anche mentre sono sveglia.

I film al cinema siano a volte belli e a volte meno belli, ma nonostante questo vorrei vederli tutti.

Stare in pigiama sia rilassante e aiuti moltissimo a non lavorare.

Pioggia  e nuvole siano fantastiche perché non mi spremono il sole negli occhi mentre lavoro, anche se non accade quasi mai, quindi forse sarebbe meglio ci fosse il sole, almeno non mi verrebbero i capelli crespi, ma del resto la vita è piena di contraddizioni.

Continui a non sapere dove sono e dove stia andando.

Nel mio corpo ci stia più o  meno come prima, a volte comoda e a volte meno comoda.

Quindi, dopo il 38 è davvero tutta un'altra storia? Deve essere così, se no significa che devo riprendere il mio proposito di mettermi seriamente a lavorare.
Oddio!
Una lucina terrificante si sta accendendo nella mia testa e se non mi affretto a spegnerla può diventare molto molto pericoloso per il mio già precario equilibrio.

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