Wednesday, June 8, 2016

Uff!

C'è chi dice (forse io stessa) che non ci si dovrebbe lamentare, ma invece è proprio quel che voglio fare, perché oggi mi sono sfavollata moltissimo.
Ho dovuto riportare tutte le correzioni sul file e fare le rifiniture e insomma finire quel che ogni paio di giorni dichiaro finito e invece non lo è mai e io sono stufa, anzi superstufa, non ne posso più di rileggere questo libro.
Per colpa sua oggi non sono riuscita a fare altro, meno male che stamattina ero andata a danza se no c'era da battere la testa nel muro.
Ora però intendo rifarmi e anche se quella coscienza che non ho mi direbbe di scrivere qualche riga del mio libro, la nemica della coscienza mi dice di spegnere tutto, prendere prima la mia chitarrina e strimpellare un po', ma che dico strimpellare, suonare alla maniera di Ben Harper, e poi lasciare qualche segno di matita sui fogli, che è l'unico modo per recuperare un po' questa giornata che mi ha fatto imbizzire.
Poi, per finire ci potrei infilare anche una puntatina del mio amico Sherlock, lasciato tra l'altro in un momento criticissimo.
Ecco.
Però lo sento, mi manca qualcosa, perché quando non scrivo mi fa così.
Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe diventata una specie di condanna? Per me è un regalino che mi ha lasciato quella malefica di TT. Tanto c'era da aspettarselo che la sua partenza nascondeva qualcosa, quegli esseri non se ne vanno mai senza lasciare strascichi più o meno permanenti. Io sto facendo di tutto per liberarmene, spero di riuscirci in breve tempo e ripristinare quella sanissima tacabanda che mi ha sempre dato moltissime soddisfazioni.
L'altro problema che ho è che mi resta un mesetto per portare il peso tra il primo e il secondo dito. Non che debba fare tutto il lavoro, no, per niente, ma va consolidato perché nello stop estivo non se ne vada di nuovo dove gli pare.
Non si può mollare un attimo qui.
E poi, lo dico qui in fondo, ho i giorni contati per raggiungere l'obiettivo sulle pirouettes. Ma prima di lavorare su di loro, ho ingaggiato una lotta con i miei pensieri che su questo punto mi vorrebbero sconfitta. Loro ci si giocano tutto dieci a zero che non ci riesco, quindi la fatica maggiore non è provare, ma tenere a bada i malefici, perché mi sono convinta che un solo pensiero fuori posto potrebbe mandare a monte il lavoro di un anno, che lo voglio dire e qui non c'è pensiero che tenga, è stato straordinario. Ecco, l'ho detto. So già cosa succederà ora. Riceverò attacchi demolitori da tutte le parti, ma terrò botta.
Quindi l'unica cosa che mi ripeto nella testa dalla mattina alla sera è che sono la regina delle pirouettes. Facile capire che lo spazio per concentrarmi su altro risulta notevolmente ridotto e se quel poco che c'è se lo piglia tutto una stupida revisione, io non posso che sentirmi imbizzita.
Però invece qualche parola ci vado a scriverla ora, perché... vai a sapere perché.


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