La talpa ieri è tornata a casa.
Sono giunta nel buio, con la luna nel cielo che da tanto non vedevo, come pure un buio così denso. E ho capito, ma l'avevo già capito lì, che senza buio, senza stelle e senza luna non si può vivere.
Tanto che una sera mi ero ostinata ad aspettarlo fino a tardi e riuscire a vedere l'orsa maggiore mi aveva dato una felicità immensa.
La casina mi aspettava, ma mi ha giocato un brutto scherzetto.
L'ho lasciata sudicia e così l'ho ritrovata. Speravo che nel frattempo lei facesse qualcosa per ripulirsi, invece niente. MI toccherà passare la giornata con una pezzolina sulla testa e in ginocchioni a strusciare pavimenti. Umpf!
Arrivata alla stazione Termini ho comprato due fumetti di Paperino e il tipo dell'edicola indossava una maglietta con un Paperino gigante. Mi è parso un ottimo saluto per il mio rientro.
Dunque.
Ho viaggiato nei cieli a bordo di una mongolfiera, che mi ha fatto capire come si devono sentire gli uccelli lassù quando volano, ma il fatto di non poterla dirigere dove si vuole ne fa un mezzo troppo antiquato per i miei gusti. Ma vederla poi dal basso mi ha emozionato moltissimo.
Ho percorso centinaia di chilometri in bici, di cui settanta nello stesso giorno per ben due volte, senza avvertire la minima stanchezza, perché quando fai qualcosa che ti piace non ti stanchi mai. È solo la noia che stanca e io per fortuna non ne provo quasi mai.
Sono stata nominata duchessa e poi queen, quindi sono partita dai bassi ranghi e tornata piena di titoli nobiliari.
Ho fatto conoscenza col fruscio delle foglie, col silenzio dei boschi, con volatili di ogni tipo, ho visto volare aquile nei cielo e non sono per niente come gli altri uccelli, lasciatemelo dire, sono come onde volanti. Ho accarezzato e parlato con una farfalla in particolare, ma anche con altre, ho rischiato scontri con cicogne, ho viaggiato su molti autobus, visto molta acqua, ma lasciatemi dire anche questo, fra il mare e il lago non c'è paragone, vince il primo alla grande. Il mare è vivo, il lago vegeta.
Mi sono rigenerata e mi sono sentita straordinaria.
Il punto è che c'è solo un modo per sentirmi altrettanto straordinaria ora, ed è nell'applicazione delle mie attività quotidiane.
Ho anche capito che l'unico scopo della vita è sentirsi profondamente felici e esprimere pienamente se stessi.
O almeno, ho capito che questo è il mio, ma mi sento abbastanza presuntuosa da azzardare l'ipotesi che possa essere quello di tutti.
Quel che devo fare nelle ore a venire, per intanto, è cercare di riportare su una tela che avevo lasciato in sospeso, un tipo di blu che ho trovato in un quadro in una galleria e che era proprio quello che andavo cercando.
Le pulizie possono aspettare.
Sono giunta nel buio, con la luna nel cielo che da tanto non vedevo, come pure un buio così denso. E ho capito, ma l'avevo già capito lì, che senza buio, senza stelle e senza luna non si può vivere.
Tanto che una sera mi ero ostinata ad aspettarlo fino a tardi e riuscire a vedere l'orsa maggiore mi aveva dato una felicità immensa.
La casina mi aspettava, ma mi ha giocato un brutto scherzetto.
L'ho lasciata sudicia e così l'ho ritrovata. Speravo che nel frattempo lei facesse qualcosa per ripulirsi, invece niente. MI toccherà passare la giornata con una pezzolina sulla testa e in ginocchioni a strusciare pavimenti. Umpf!
Arrivata alla stazione Termini ho comprato due fumetti di Paperino e il tipo dell'edicola indossava una maglietta con un Paperino gigante. Mi è parso un ottimo saluto per il mio rientro.
Dunque.
Ho viaggiato nei cieli a bordo di una mongolfiera, che mi ha fatto capire come si devono sentire gli uccelli lassù quando volano, ma il fatto di non poterla dirigere dove si vuole ne fa un mezzo troppo antiquato per i miei gusti. Ma vederla poi dal basso mi ha emozionato moltissimo.
Ho percorso centinaia di chilometri in bici, di cui settanta nello stesso giorno per ben due volte, senza avvertire la minima stanchezza, perché quando fai qualcosa che ti piace non ti stanchi mai. È solo la noia che stanca e io per fortuna non ne provo quasi mai.
Sono stata nominata duchessa e poi queen, quindi sono partita dai bassi ranghi e tornata piena di titoli nobiliari.
Ho fatto conoscenza col fruscio delle foglie, col silenzio dei boschi, con volatili di ogni tipo, ho visto volare aquile nei cielo e non sono per niente come gli altri uccelli, lasciatemelo dire, sono come onde volanti. Ho accarezzato e parlato con una farfalla in particolare, ma anche con altre, ho rischiato scontri con cicogne, ho viaggiato su molti autobus, visto molta acqua, ma lasciatemi dire anche questo, fra il mare e il lago non c'è paragone, vince il primo alla grande. Il mare è vivo, il lago vegeta.
Mi sono rigenerata e mi sono sentita straordinaria.
Il punto è che c'è solo un modo per sentirmi altrettanto straordinaria ora, ed è nell'applicazione delle mie attività quotidiane.
Ho anche capito che l'unico scopo della vita è sentirsi profondamente felici e esprimere pienamente se stessi.
O almeno, ho capito che questo è il mio, ma mi sento abbastanza presuntuosa da azzardare l'ipotesi che possa essere quello di tutti.
Quel che devo fare nelle ore a venire, per intanto, è cercare di riportare su una tela che avevo lasciato in sospeso, un tipo di blu che ho trovato in un quadro in una galleria e che era proprio quello che andavo cercando.
Le pulizie possono aspettare.
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