Piuttosto spesso e da un bel po' di tempo mi domando quale sia il mio compito su questa terra e mi domando anche se sia uno solo o più di uno.
Io preferirei che fossero diversi, perché in uno solo ci sto un po' strizzata.
Lo so, è bizzarro che io dica questo, dato che faccio fatica anche a trovarne uno. Ma così funziona la mia chiorbina, mi piace pensare che siano tanti.
Però stamane mentre mi dedicavo con passione alla mia amata colazione me ne è venuto in mente uno.
E se il mio compito fosse imparare a fare un cappuccino perfetto e poi andare in giro per il mondo a diffondere tale perfezione?
Qualora il compito dovesse sembrare poco nobile, mi si permetta di oppormi con forza. Credo che di più nobile ci sia ben poco.
Basta fare un giro.
Non c'è angolo del mondo in cui non ci provino e non c'è angolo del mondo in cui non si sforzino di farlo buono e non c'è angolo del mondo in cui, colui che vi si è dedicato non te lo offra credendo di essersi avvicinato a tale perfezione.
Ahimé, quanto sono lontani invece!
Ma come dirglielo senza ferire tele fierezza? Non si può. Si potrebbe solo proponendo una serie di lezioni gratuite, mascherate da un 'è molto buono, c'è solo una piccola cosa che ti potrei dire perché diventi perfetto. La vuoi sapere?' e dopo tre minuti sei alla macchina a insegnare il perfetto metodo per il cappuccino.
Mi si potrebbe anche dire 'ma perché non l'abbozzi e non te lo bevi a casa tua il cappuccino e quando sei fuori non bevi la roba loro?'
Ma questa è ormai questione antica, che nulla ha più a che vedere con l'attualità. Ora tutto è di tutti, non esistono confini. L'unico confine esiste nella testa delle persone che non l'hanno ancora capito.
E poi ci sarà un motivo se in tutto il mondo lo vogliono fare il cappuccino? Non c'è luogo in cui non ne abbia trovata un'imitazione più o meno vicina alla realtà.
La qual cosa naturalmente mi commuove nel profondo.
È per questo che credo di dover apportare il mio contributo a tale diffusione e fare in modo che salga di livello.
Va da sé che io non ho la minima idea di come si faccia un cappuccino, ma questo mi pare un particolare irrilevante.
Se ci può provare un lituano che neanche lo beve, figuriamoci se non posso farlo io che lo amo immensamente e ci sono cresciuta e ho lottato per berlo anche quando non mi veniva concesso, perché qualcuno (non sto a dirvi chi) si ostinava a volere che io bevessi un latte macchiato, mentre io di macchiato volevo solo la mia maglietta, ma da una bella goccia di cappuccino, a mo' di prova per averlo bevuto e gustato.
Io preferirei che fossero diversi, perché in uno solo ci sto un po' strizzata.
Lo so, è bizzarro che io dica questo, dato che faccio fatica anche a trovarne uno. Ma così funziona la mia chiorbina, mi piace pensare che siano tanti.
Però stamane mentre mi dedicavo con passione alla mia amata colazione me ne è venuto in mente uno.
E se il mio compito fosse imparare a fare un cappuccino perfetto e poi andare in giro per il mondo a diffondere tale perfezione?
Qualora il compito dovesse sembrare poco nobile, mi si permetta di oppormi con forza. Credo che di più nobile ci sia ben poco.
Basta fare un giro.
Non c'è angolo del mondo in cui non ci provino e non c'è angolo del mondo in cui non si sforzino di farlo buono e non c'è angolo del mondo in cui, colui che vi si è dedicato non te lo offra credendo di essersi avvicinato a tale perfezione.
Ahimé, quanto sono lontani invece!
Ma come dirglielo senza ferire tele fierezza? Non si può. Si potrebbe solo proponendo una serie di lezioni gratuite, mascherate da un 'è molto buono, c'è solo una piccola cosa che ti potrei dire perché diventi perfetto. La vuoi sapere?' e dopo tre minuti sei alla macchina a insegnare il perfetto metodo per il cappuccino.
Mi si potrebbe anche dire 'ma perché non l'abbozzi e non te lo bevi a casa tua il cappuccino e quando sei fuori non bevi la roba loro?'
Ma questa è ormai questione antica, che nulla ha più a che vedere con l'attualità. Ora tutto è di tutti, non esistono confini. L'unico confine esiste nella testa delle persone che non l'hanno ancora capito.
E poi ci sarà un motivo se in tutto il mondo lo vogliono fare il cappuccino? Non c'è luogo in cui non ne abbia trovata un'imitazione più o meno vicina alla realtà.
La qual cosa naturalmente mi commuove nel profondo.
È per questo che credo di dover apportare il mio contributo a tale diffusione e fare in modo che salga di livello.
Va da sé che io non ho la minima idea di come si faccia un cappuccino, ma questo mi pare un particolare irrilevante.
Se ci può provare un lituano che neanche lo beve, figuriamoci se non posso farlo io che lo amo immensamente e ci sono cresciuta e ho lottato per berlo anche quando non mi veniva concesso, perché qualcuno (non sto a dirvi chi) si ostinava a volere che io bevessi un latte macchiato, mentre io di macchiato volevo solo la mia maglietta, ma da una bella goccia di cappuccino, a mo' di prova per averlo bevuto e gustato.
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