Sunday, August 31, 2014

Perché io no?

Certo, essere recuperati è sempre meglio che rimanere fra le onde, ma non è mica un bel sistema.
Mi verrebbe da dire che non è colpa mia, ma sarebbe una stupida difesa.
Non si tratta di colpe, si tratta di imparare.
E se si è duri?
Allora bisogna ammorbidirsi e siccome con i se potrei andare avanti all'infinito, mi fermo qui. 
Dunque, è andata così.
Nel corso con me c'era un ragazzo francese arrivato da pochi giorni, nel senso che in tutto avrà fatto tre lezioni e aveva un'aria molto cittadina, parigina appunto.
In questi rozzi luoghi di mare i cittadini vengono guardati dall'alto in basso e sebbene lui fosse un ragazzo a modo, gentile, simpatico e educato, lo scetticismo regnava.
Io l'ho osservato mentre lei gli spiegava. 
Si capiva subito che è uno di quelli che ti frega. Mica perché era furbo o roba così. No, l'esatto contrario. Ascoltava con estrema umiltà, attenzione e concentrazione. Quando vedi una persona che utilizza queste carte qui, che sono quelle vincenti, hai poco da prendere in giro. 
Alla mia insegnante avevo detto 'ti potrebbe sorprendere', e infatti così è stato.
Certo anche lui cadeva, faceva gli sbagli che tutti fanno, ma poi frugava nella sua testa alla ricerca di quel che aveva sentito e senza stare tanto a badare alla caduta, risaliva sulla tavola e ripartiva e se ricadeva cento volte, rifaceva lo stesso e se tremava dal freddo, andava lo stesso.
Insomma, c'era un bel maestrale di quello che ti porta parecchio fuori se tu lo lasci fare. Noi andavamo e la mia insegnante e la famiglia del ragazzo seguivano con pedalò.
Io avevo scelto la vela piccina, 3.5 e già così il vento si ostinava a volermela strappare dalle zampine di continuo, ma diciamo che con quella piccina ci potevo discutere col vento, 'lasciala, è mia!'
Poi la tavola l'ha presa la mia insegnante, perché mi sa che mi ha vista stanca. 
Io in acqua non me ne rendo conto. So solo che, a volte, quando lei mi chiede cosa voglio fare sento qualcuna che non sono io, rispondere 'voglio un caffellatte e una briochina', quindi ora è lei che a volte mi dice 'vai a prendere il cappuccino e poi torni'.
Loro sono andati al largo, e era divertente perché la tavola faceva la schiumina che è bellissima e io mi sono trasferita sul pedalò.
Tornati a riva lei è scesa e mi ha detto 'fatti portare da lui e riporta tu la tavola', che voleva dire andare dal francese, mollare il pedalò, prendere io la tavola e tornare di bolina.
'Devi fare i bordi e andare fuori e poi tornare, lui sta facendo le cose giuste, ma è stanco'.
Io sono partita, non molto convinta, ma anche contenta di andare a riprendere la tavola dal francese per portarla a riva.
Bah, se lei me l'ha detto...
L'ho presa e ho iniziato.
Dunque, il wind surf inganna e questo ormai l'ho capito guardando lei. Quando sembra che ti stai allontanando moltissimo, in realtà ti stai avvicinando e già questo genera molta confusione nella mia chiorbina.
Però se ad ogni bordo, sia da una parte che dall'altra sei sempre più fuori, allora c'è qualcosa che non torna.
Mi sono innervosita e strattonavo la vela e urlavo alla mia tavola 'devi andare di là, capito? Di là!!!!'. Allora orzavo o poggiavo, non lo so e il vento per dispetto smetteva di spingermi e mi faceva stava ferma, se invece andavo fuori lui mi spingeva.
E allora mi sono imbizzita, col vento, con l'acqua, con le onde, con la tavola e anche con la vela, sì e ero talmente imbizzita che ho deciso di non tornare a nuoto, perché non avevo alcuna voglia di fare tutta quella fatica per spingerla a riva, piuttosto la lasciavo lì, in balia degli elementi.
Così, mi sono seduta sulla tavola a braccia conserte e quando è arrivato il pedalò, dopo un bel po' perché fiduciosi tutti erano rientrati, sono tornata indietro.
Il babbo del ragazzo mi aveva salutato con un 'Adieu' scherzoso, ma c'era poco da scherzare.
Ora sono tornata nella city, perché a volte, dal mare, bisogna allontanarsi.
Ma lunedì ne faccio un altro, perché sono fermamente decisa a tornare a riva da sola.
Perché la frase che mi è stata ripetuta e non solo per il surf, ma anche per le palline di giocoleria è 'ce la fanno tutti, perché tu no?'
Già, perché io no?

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