Questa esperienza l'ho fatta diversi giorni fa, quasi all'inizio di questa vacanza.
Ero in giro sulla riva di un lago, che qui sono frequenti quasi come le chiese in Italia.
Mentre camminavo guardavo delle barche a vela e pensavo che mi sarebbe piaciuto farci un giro. C'erano anche pedalò canoe, ma le barchelle ovviamente spiccavano come gioielli luccicanti.
A un certo punto mi sento apostrofare da un uomo seduto su una seggiolina. Mi stava chiedendo se volevo fare un giro su una barca. Non me ne ero accorta, ma accanto a me c'era un cartello con su scritto che si poteva approfittare di un bel giro per soli trenta euro.
Io dico di no, lui insiste sempre rimanendo lontano sulla seggiolina, io dico di no e aggiungo che devo prendere un autobus e roba così. Allora lui mi indica il sailor man che se ne stava appoggiato al parapetto di un ponte del tutto indifferente alla questione, come solo i sailor men sanno essere e mi dice che è il più bravo esistente e roba così.
Io mi sentivo titubante, non so perché visto che poco prima pensavo proprio che avrei voluto farlo, ma mi pareva un po' quella roba acciuffa turisti, insomma, non sapevo.
Poi urla.
'You are a queen'.
'Io? A queen? Dice proprio a me? E come l'ha capit... ehm, volevo dire, ma che sta dicendo quello lì... certo però, una queen...'
Dopo dieci minuti ero sulla barca, grazie alla parte vanitosa esistente in me e tutt'altro che esigua.
Ma non posso che ringraziarlo per quella parola magica.
Si alzano le vele e si parte, su una barchella di tutto rispetto.
Il sailor man è un lupo di mare, di poche parole e pervaso dalla serenità di chi si trova esattamente dove vorrebbe essere. Lui, il mare e la barca sono una cosa sola. L'unico oggetto superfluo potrei essere io, ma non oggi che sono una queen.
Al primo cambio di vele mi fa cenno di mettermi al timone. Me lo mollerà per un'ora intera, senza tante spiegazioni.
Si andava come matti, di bolina piegati che l'acqua finiva a pelo col bordo dello scafo e sempre sul più bello lui cambiava le vele e io dicevo ma perché? si andava tanto bene e lui mi spiegava che dovevamo andare a zig zag. Ma se la direzione è sempre la stessa! Zig zag, faceva cenno lui. Uffa.
Ho anche beccato il cullino, perché a un certo punto manca poco si finisce in acqua e lui non si sa come trova le parole in inglese per dirmi che devo guardare la prua e non l'acqua.
E qui la lingua non mi ha lasciato sfogare, perché gli avrei voluto dire che la guardavo perché mi sembrava ci si stesse piegando un po' troppino e che io al timone mica ci sapevo stare e che andasse un po' più pianino, ma invece sono stata zitta e ho guardato la prua.
Mi stavo divertendo come una matta.
Mi correggeva un po' ma iniziavo a sentire come prendere il vento, anche se non ci capivo un'acca delle direzioni che lui cercava di spiegarmi.
A un certo punto è sparito sotto coperta.
Ora ci si schianta, ho pensato io.
Poi è tornato con due fogli e una penna e catafottendosene delle vele e del timone che io non sapevo più governare si è messo a disegnare delle linee.
Se gli pare il momento di fare disegnini a questo qui, pensavo io e gli dicevo ehi, indicando la prua.
Poi mi ha mostrato il foglio. Aveva disegnato lo scafo, la direzione del vento e le vele e cercava di spiegarmi cosa stavamo facendo e perché ci si mettesse di taglio e si facesse lo zig zag.
Se dovessi dire che proprio l'ho capito...credo di doverci dedicare uno studio.
Dopo un'ora siamo rientrati, io ero davvero una queen e mi sembrava di avere timonato il mondo intero, mescolata con l'acqua e con il vento.
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Due o tre giorni dopo, leggendo un libro che si intitola 'Tre uomini in barca', un libro talmente spassoso che a tratti mi diverte quasi quanto Paperino e mi fa scoppiare a ridere ovunque mi trovi.
Domanda. Ma non stavi leggendo la Recherche?
Risposta. Sì, certo che sì. Ma sto leggendo anche questo e anche 'On writing' di S.King e un altro paio che ho lasciato a casa di cui non ricordo né il titolo né l'autore.
Dicevo, che leggendo quel libro lì, ho trovato qualche riga che mi parlava proprio dell'esperienza che avevo appena vissuto.
La riporto qui, perché è bella.
'La vela si gonfiò, l'albero cigolò e la barca cominciò a volare.
Io ero al timone.
Non esiste per me sensazione più eccitante di quella che mi procura la navigazione a vela. È quanto di più vicino al volo un uomo possa conoscere, eccetto che nei sogni. Le ali fruscianti del vento, mentre avanzi, ti sollevano non sai fino a dove. Non sei più la lenta, greve e meschina creatura d'argilla che avanza strisciando tortuosamente, sei tutt'uno con la Natura! Il tuo cuore pulsa contro il suo. Le sue splendide braccia ti stringono, ti sollevano! Il tuo spirito si fonde con il suo! Le tue membra sono leggere! Le voci dell'aria cantano per te. La terra sembra piccola e lontana, e le nubi così vicine sopra la tua testa sono sorelle a cui tendi le braccia.'
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