Saturday, February 6, 2016

Problemi collaterali.

Ieri sera sono andata al cinema con una mia amica.
Quando sono tornata, anche se avevo molto sonno, ho messo il libro da rileggere sul tavolo. Perché per i compiti difficili bisogna prepararsi.
Stamattina era ancora lì, mi aspettava e non si era spostato.
Non è minaccioso, sta fermo e mi guarda. Ora è qui, alla destra del computer, sempre fermo. E chiuso.
Ne avevo comprati quattro, perché qualcuno me li aveva chiesti, solo che è passato del tempo tra la richiesta e il mio acquisto, quindi non ricordo più chi me li avesse chiesti e perché, quindi di quattro, tre sono rimasti a me.
Per la rilettura ne userò uno di questi. Lui, appunto, quello qui accanto.
Sarò professionale, che vuol dire che starò seduta a questo tavolo e non distesa su un divano e terrò una matita in mano con cui effettuerò le correzioni. Terrò poi, davanti a me, un quaderno su cui prenderò appunti più completi.
Se non troverò niente da segnare e niente da scrivere sul quaderno, mi limiterò a leggere senza fare altro.
Ma si presenta subito un problema. Enorme.  Non so quale matita scegliere per segnare le correzioni. 
Ne ho molte in casa, di matite, ma per qualche strano motivo non riesco a decidermi per nessuna di queste e non fa che tornarmi in mente un particolare. 
Non molto tempo fa, forse una decina di giorni, ero appoggiata al bancone di un negozio e vidi quelle matitone grosse che sono blu da una parte e rosse da un'altra, quelle che usano le maestre cattive. Pensai, in quel frangente, che avrei dovuto comprarla, ma siccome lo penso di quasi tutte le cose che vedo, subito dopo mi chiesi a cosa mi servisse e mi risposi 'a niente, talpa, non ti serve proprio a niente'. Detti dell'antipatica alla talpa che aveva parlato, ma non la comprai. Se solo si fosse fatta gli affari suoi, io ora avrei quella matita e non starei qui a torturarmi per trovarne una adatta, che non troverò mai, perché lo so, nel mio cervello l'unica adatta è quella, che si trova nel barattolone di quel negozio. C'è un altro problema. Anche se ho un'idea di quale negozio possa essere, non ne sono sicura.
Quindi ciò che dovrei fare prima di aprire il libro, scrivere la data di oggi, e cominciare, è uscire, prendere la bici, andare dritta al negozio in cui credo siano quelle matitone blu e rosse e se non la trovassi lì girare per tutta la città in cerca dell'insostituibile strumento. 
Io lo dico sempre che ai problemi se ne sommano sempre degli altri. Lo fanno per insabbiare il primo, perché se ne hai tre o quattro o anche cinque, il primo si rimpicciolisce.
E funziona. Perché io ora penso molto, moltissimo alla matitona e molto poco al libro da leggere.
Solo che devo prendere una decisione al più presto e anche questo per me è un problema, sia la decisione che il presto.
Ed ecco che siamo già a tre problemi e sono da poco passate le dieci. 
Sospetto che in capo alla giornata avrò una decina di problemi e non avrò letto una sola pagina del mio libro, nonostante i propositi di ieri sera fossero stati molto corretti.
Ma non è colpa mia se le matite se la prendono con me.
E anche tutto il resto.
Sento una specie di cospirazione.

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