Non so se imparerò l'inglese al corso, probabilmente no, però tutti mi chiamano Donald Duck.
È un onore per me e forse era scritto che un giorno mi trasformassi in lui, Paperino. Era solo questione di tempo e della giusta occasione perché accadesse.
Ma è successo anche qualcosa che è in contrasto con tale trasformazione.
Ieri non ho scritto una sola riga, perché ho pulito la mia tana per circa cinque ore e poi me ne sono andata in giro con una mia amica e poi al cine, a vedere Zootropolis che a me è piaciuto da impazzire mentre lei si è addormentata.
Mi sentivo un po' sopraffatta, ma uscire non ha migliorato il mio stato, me ne sono accorta ieri sera e poi stamattina al risveglio. Non posso neanche dire che lo abbia peggiorato, solo che non mi ha dato il sollievo previsto.
Cosa era successo?
Mi era mancato.
Chi?
Il mio libro.
Peggio.
Quando non scrivo mi pare di abbandonare il mio personaggio.
Questo è uno stato di salute mentale e fisica preoccupante a cui non so come porre rimedio.
Ho anche cambiato il 30-day challenge. Cioè, non è esatto, è sempre spostare il peso fra le prime due dita e devo dire che questo lavoro sta dando frutti favolosi, ma non è quello che ho dichiarato alla prof perché poi forse dovremo parlarne e io non ho voglia di parlarne. È una questione fra il peso e me.
Ne ho dichiarato un altro. Finire il libro. Ma non è very challenging, perché so già che lo finirò.
Gulp! Chi è stato? Chi l'ha detto?
Io.
Credo che ce la farò senza molto tirare e molti strepiti perché è sulla via perché questo accada.
Tutto questo suona strano anche per me.
La novità quindi starebbe nel non finirlo.
È questo il vero capovolgimento, e avere a che fare con degli stravolgimenti così grossi non è facile.
Ciò comporta che assieme a TT (talpa tiranna, che ha la colpa di tutto) stia nascendo in me una talpa sbigottita e inorridita.
Non posso che chiedere aiuto a lui.
A Paperino.
È un onore per me e forse era scritto che un giorno mi trasformassi in lui, Paperino. Era solo questione di tempo e della giusta occasione perché accadesse.
Ma è successo anche qualcosa che è in contrasto con tale trasformazione.
Ieri non ho scritto una sola riga, perché ho pulito la mia tana per circa cinque ore e poi me ne sono andata in giro con una mia amica e poi al cine, a vedere Zootropolis che a me è piaciuto da impazzire mentre lei si è addormentata.
Mi sentivo un po' sopraffatta, ma uscire non ha migliorato il mio stato, me ne sono accorta ieri sera e poi stamattina al risveglio. Non posso neanche dire che lo abbia peggiorato, solo che non mi ha dato il sollievo previsto.
Cosa era successo?
Mi era mancato.
Chi?
Il mio libro.
Peggio.
Quando non scrivo mi pare di abbandonare il mio personaggio.
Questo è uno stato di salute mentale e fisica preoccupante a cui non so come porre rimedio.
Ho anche cambiato il 30-day challenge. Cioè, non è esatto, è sempre spostare il peso fra le prime due dita e devo dire che questo lavoro sta dando frutti favolosi, ma non è quello che ho dichiarato alla prof perché poi forse dovremo parlarne e io non ho voglia di parlarne. È una questione fra il peso e me.
Ne ho dichiarato un altro. Finire il libro. Ma non è very challenging, perché so già che lo finirò.
Gulp! Chi è stato? Chi l'ha detto?
Io.
Credo che ce la farò senza molto tirare e molti strepiti perché è sulla via perché questo accada.
Tutto questo suona strano anche per me.
La novità quindi starebbe nel non finirlo.
È questo il vero capovolgimento, e avere a che fare con degli stravolgimenti così grossi non è facile.
Ciò comporta che assieme a TT (talpa tiranna, che ha la colpa di tutto) stia nascendo in me una talpa sbigottita e inorridita.
Non posso che chiedere aiuto a lui.
A Paperino.
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