Tuesday, February 16, 2016

Quaranta giorni.

D'accordo, niente danza oggi.
Infatti, non ci vai.
Se la metti su questo tono, preparo la borsa vado e faccio due lezioni, non una.
Devi riscrivere.
Semmai dopo, ora scrivo.
No, prima riscrivi e semmai dopo scrivi.
No, l'energia più fresca va alla prima scrittura, è la regola e non intendo cambiarla.
Invece stavolta la regola va cambiata, perché grazie a lei non rivedi più di una pagina al giorno.
È un lavoro duro, la regola non c'entra.
Comunque ora lo devi mettere al primo posto, capisci? È una priorità.
Lo decido io quali sono le priorità, non una manciata di signori B sconosciuti.
Intanto rispondi alla mail.
Non mi sento pronta.
Allora preparati e poi scrivi.
Non so cosa dire.
Quella cosina che hai pensato ieri sera prima di addormentarti andava bene.
Quaranta giorni? L'ho pensato solo perché mi piace il numero.
Ma io credo che vada bene.
Io credo di no, ho controllato, significherebbe otto pagine al giorno.
Ce la puoi fare.
Otto al posto di una? Scordatelo.
Si tratta solo di sedersi a questa sedia e lavorare.
Si tratta di molto di più. Si tratta di non avere più il tempo per prendere il tè, per cantare a squarciagola, per guardare le nuvole e il sole, per alzarmi dalla sedia cento volte, per aprire il browser tutte le volte che non è necessario, di disegnare la sera quando ho sonno, di non poter neppure andare a fare la spesa, cosa a cui tengo moltissimo. Si tratta di rinunciare a vivere.
Per quaranta giorni è una rinuncia che puoi affrontare e poi conoscendoti sono certa che inventerai qualcosa per continuare a vivere.
La fai facile tu.
La faccio come va fatta.
Falla come ti pare, comunque io ora scrivo e a quelle otto pagine ci penserò nel pomeriggio.
Stai sottovalutando la faccenda.
Il pomeriggio è lungo, avrò tempo per rivalutarla.
Se non ricordo male avevi intenzione di andare in un posto alle sei, o sbaglio?
Ehm, ci sarebbe, nel mio cinema preferito, la proiezione di una conferenza, di TED talks, e io adoro il TED mondo. Non posso mancare.
Invece avrai otto pagine da riscrivere, quindi starai qui.
Scordatelo.
Allora scrivile ora.
Come te lo devo dire che ora non posso?
Ti ho detto che devi invertire l'ordine per i prossimi quaranta giorni, prima riscrivi e poi scrivi e su questo non discuto.
Io non voglio invertire, io non posso, uffa uffa uffa! NON POSSO! Mi fai andare a fuoco il cervello con queste stupide ostinazioni.
Ah, sarei io l'ostinata?
Sì, tu.
Riscrivi.
No, scrivo.
Ho ditto riscrivi e...ZUT!!!!!!!
Nooooo!!!!

Questa è la mia vita. Quaranta giorni così non ce la posso fare e poi si tratterà davvero solo di quaranta giorni?
E il maggiordomo non ha ancora bussato alla mia porta.
Però io aspetto fiduciosa.

Ore 19.40
Ora sono dai signori TED. 
Sono riuscita a finire tutto solo perché la proiezione è alle otto e non alle sei come credevo. 
Però sono esausta come se avessi fatto in un giorno il lavoro di un mese. 
Come posso affrontare quaranta giorni così?
Sono sicura che stasera, grazie ai signori TED troverò tutte le risposte. 


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