Io lo sapevo che questa faccenda dell'A e B non l'avrei liquidata tanto facilmente.
Perché le rogne vere si riconoscono. Le riconosco dalla mia resistenza.
E resistenza non è uguale a tranquilla soluzione.
Resistenza è come quando vuoi andare da qualche parte, ti senti convinta, ma un elastico continua a riportarti indietro.
Certo, non è mia l'idea, ma io sono bravissima a liquidare le idee che non mi dicono niente. Questa la vorrei liquidare e invece rimane lì e mi tira.
È come un sassolino nella scarpa, posso anche fare finta di niente, ma c'è e se giro la scarpa e la scuoto lui non se ne va. È incollato.
Pare che, mentre ero super lanciata in avanti, debba tornare indietro e rivedere i miei libri.
Non vorrei ma forse è una roba che devo fare per poter andare avanti.
Questa faccenda mi butta in grande subbuglio.
Quanto vorrei riuscire a liquidarla.
Ma non ci riesco, e siccome non c'è nessuno che mi punti una pistola alla tempia, è una parte di me che ha ascoltato quel richiamo e non vuole lasciarmi andare. E se si sta parlando di una parte di me, allora posso stare certa che sia parecchio ostinata e che non mi lascerà andare finché non le avrò riservato la dovuta attenzione.
D'accordo.
Non posso mollare quel che sto facendo ora, ma nel fine settimana darò in pasto a quella parte che mi trattiene la rilettura del mio libro.
Per ora non prometto nulla di più.
Accidentaccio.
Odio dover tornare indietro.
Altro che A e B, quella era la parte più semplice.
Non è tanto il rimettermi in discussione, quanto il fermarmi, voltarmi e ripercorrere un tratto di strada, giungere a quella casa che avevo chiuso e abbandonato, riaprire e vedere se avevo fatto del mio meglio o se non avessi lasciato strumenti inutilizzati, ma fondamentali per il futuro.
Ma può anche darsi che dovessi andare un po' avanti per arricchire il mio baule per poi tornare indietro. In tal caso mentre pensavo di essere partita per sempre, ero solo andata a cercare altra legna per il fuoco.
Devo tornare lì.
Non vorrei ma devo.
Questo sì che è un maledetto imprevisto che non avrei voluto incontrare.
Perché le rogne vere si riconoscono. Le riconosco dalla mia resistenza.
E resistenza non è uguale a tranquilla soluzione.
Resistenza è come quando vuoi andare da qualche parte, ti senti convinta, ma un elastico continua a riportarti indietro.
Certo, non è mia l'idea, ma io sono bravissima a liquidare le idee che non mi dicono niente. Questa la vorrei liquidare e invece rimane lì e mi tira.
È come un sassolino nella scarpa, posso anche fare finta di niente, ma c'è e se giro la scarpa e la scuoto lui non se ne va. È incollato.
Pare che, mentre ero super lanciata in avanti, debba tornare indietro e rivedere i miei libri.
Non vorrei ma forse è una roba che devo fare per poter andare avanti.
Questa faccenda mi butta in grande subbuglio.
Quanto vorrei riuscire a liquidarla.
Ma non ci riesco, e siccome non c'è nessuno che mi punti una pistola alla tempia, è una parte di me che ha ascoltato quel richiamo e non vuole lasciarmi andare. E se si sta parlando di una parte di me, allora posso stare certa che sia parecchio ostinata e che non mi lascerà andare finché non le avrò riservato la dovuta attenzione.
D'accordo.
Non posso mollare quel che sto facendo ora, ma nel fine settimana darò in pasto a quella parte che mi trattiene la rilettura del mio libro.
Per ora non prometto nulla di più.
Accidentaccio.
Odio dover tornare indietro.
Altro che A e B, quella era la parte più semplice.
Non è tanto il rimettermi in discussione, quanto il fermarmi, voltarmi e ripercorrere un tratto di strada, giungere a quella casa che avevo chiuso e abbandonato, riaprire e vedere se avevo fatto del mio meglio o se non avessi lasciato strumenti inutilizzati, ma fondamentali per il futuro.
Ma può anche darsi che dovessi andare un po' avanti per arricchire il mio baule per poi tornare indietro. In tal caso mentre pensavo di essere partita per sempre, ero solo andata a cercare altra legna per il fuoco.
Devo tornare lì.
Non vorrei ma devo.
Questo sì che è un maledetto imprevisto che non avrei voluto incontrare.
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