In base a uno studio fatto negli ultimi tempi mi sono convinta che il tempo si fermi quando non lo guardo.
Gli umani e anche le talpe usano degli oggetti chiamati orologi per valutare lo scorrere del tempo.
Io mi sveglio senza e cerco di non guardarlo finché non diventa necessario, tipo prima di andare a lezione per capire quando devo uscire. Vorrei arrivare al punto in cui questa necessità non si manifesti mai, ma non sono ancora a quel punto.
Succede che il tempo rimane fermo finché non guardo l'orologio. A quel punto lui si mette a correre come un pazzo.
Il tempo è dilatato secondo le mie esigenze fin quando non lo confino in un quadrante e fra due lancette. La mia osservazione empirica non ha pecche. È così e basta.
Appena lo riporto lì dentro, il tempo, non ci sta più niente.
Io credo che l'ansia che procurano gli orologi in generale provochino il collasso delle funzioni d'onda dei tempi lenti, tranquilli e larghi per lasciare in vita solo quelli isterici. Perché l'accadimento non solo non è scevro dall'osservazione della talpa, ma non lo è neppure dallo stato d'animo.
Se riuscissi a uscire da questo meccanismo, potrei far stare una giornata intera in un'ora e anche meno e, insomma, le implicazioni potrebbero essere infinite. Forse potrei anche infilarmi in uno spazio parallelo, visto che spazio e tempo sono una cosa sola.
Tutto questo è affascinante in un modo straordinario.
Ma visto come stanno le cose, che in un certo senso quel che non osservo non esiste, perché TT, la talpa tiranna, mi sta sempre col fiato sul collo, anche se io non la guardo, non la voglio e non la penso?
Su questo non ho una risposta, ma ci sto lavorando e spero di ottenere presto risultati soddisfacenti.
P.s. Lei mi sta suggerendo una risposta che non mi piace per niente e quindi la ignoro, così sparisce.
Gli umani e anche le talpe usano degli oggetti chiamati orologi per valutare lo scorrere del tempo.
Io mi sveglio senza e cerco di non guardarlo finché non diventa necessario, tipo prima di andare a lezione per capire quando devo uscire. Vorrei arrivare al punto in cui questa necessità non si manifesti mai, ma non sono ancora a quel punto.
Succede che il tempo rimane fermo finché non guardo l'orologio. A quel punto lui si mette a correre come un pazzo.
Il tempo è dilatato secondo le mie esigenze fin quando non lo confino in un quadrante e fra due lancette. La mia osservazione empirica non ha pecche. È così e basta.
Appena lo riporto lì dentro, il tempo, non ci sta più niente.
Io credo che l'ansia che procurano gli orologi in generale provochino il collasso delle funzioni d'onda dei tempi lenti, tranquilli e larghi per lasciare in vita solo quelli isterici. Perché l'accadimento non solo non è scevro dall'osservazione della talpa, ma non lo è neppure dallo stato d'animo.
Se riuscissi a uscire da questo meccanismo, potrei far stare una giornata intera in un'ora e anche meno e, insomma, le implicazioni potrebbero essere infinite. Forse potrei anche infilarmi in uno spazio parallelo, visto che spazio e tempo sono una cosa sola.
Tutto questo è affascinante in un modo straordinario.
Ma visto come stanno le cose, che in un certo senso quel che non osservo non esiste, perché TT, la talpa tiranna, mi sta sempre col fiato sul collo, anche se io non la guardo, non la voglio e non la penso?
Su questo non ho una risposta, ma ci sto lavorando e spero di ottenere presto risultati soddisfacenti.
P.s. Lei mi sta suggerendo una risposta che non mi piace per niente e quindi la ignoro, così sparisce.
No comments:
Post a Comment