Sunday, October 26, 2014

Chi viene prima?

Perché mentre mangiavo, poco fa, mi è saltato in testa un particolare per uno dei libri.
Da dove sia spuntato fuori non lo so, se dalla pasta o cosa, quel che so è che il modo in cui vengono fuori, che siano validi o meno, che io decida di usarli o di ributtarli nel piatto o che so io, qualunque sia la loro forma e consistenza, sono belli. Anzi di più, sono bellissimi.
Questo era buffo e mi faceva sorridere mentre mangiavo e credo che ce lo infilerò, o almeno lo proverò e allora ho capito dove sta la bellezza. 
Che non c'è limite alla fantasia, non c'è limite a quello che una può inventarsi mentre scrive e che non ci sono regole.
Che poi forse, come dicevano alcuni che seguivo un po' di mesi fa, c'è un momento in cui bisogna ragionare in a more structured way, ma nel primo stadio puoi fare quello che vuoi.
Questo naturalmente lo dico io.
Tutte le parti che non riguardano regole sono sempre farina del mio sacco.
Ma ci si sente potenti, infiniti. 
Si può andare dove si vuole e nel modo che più ci sfagiola, quando si inventa una storia. E se questo a volte può spaventare, come mi accade, altre, come stasera, mi fa sentire come se avessi tra le mani e nella testa un potenziale infinito e l'unico limite fosse quello di non poterlo usare tutto. 
Non c'è limite a quello che posso inventare.
È fantastico.
E allora subito penso, ma le innumerevoli idee vengono dalla realtà o dalla fantasia? Vale a dire, è la fantasia che nutre la realtà o il contrario?
Chi viene prima, insomma?

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