Friday, October 17, 2014

Lo sfogo.

Finalmente sola, così posso sfogarmi un po'.
Perché non ci si crede, ma mi sta sempre appiccicata ormai.
Già che fin dalla nascita sono stata costretta a vederla tutti i giorni, ma prima almeno non rompeva e anche se la vedevo e sapevo che era lì, potevo occuparmi degli affari miei senza averla necessariamente fra i piedi...ehm, si fa per dire.
Ora è un po' che non la sento, quindi mi sa che dorme o è in uno dei suoi mondi, perché tanto non è mica normale.
Insomma, non la sopporto più e non so come fare e questo è un grosso problema, perché né posso far fuori lei, né posso andarmene io.
Siamo tutti legati qui, noi arti, senza possibilità di scampo.
Io non so cosa le sia preso, così di punto in bianco, di voler fare tutto anche lei. Si stava tanto bene prima e tutto funzionava a meraviglia.
Da quando è intervenuta lei i casini non si contano.
Perché poi non ha neppure l'umiltà per capire che certe cose proprio non le può fare. No, lei è presuntuosa e pretende di fare tutto subito.
A parte che io alcune cose gliele proibirei del tutto e per sempre e stop.
Tanto coi cervelli così mica si ragiona.
Tipo, qualche sera fa la talpa si stava togliendo le lenti. Sì, lei porta le lenti a contatto...beh, è una talpa, ovvio che per vedere qualcosa debba usare qualche artificio. Comunque a parte questo, che sono affari suoi, per metterle e toglierle è necessario quasi infilare un dito in un occhio. Ecco, lei, quella stupida, senza chiedermi nulla e senza preavviso, perché le manca anche il cervello per pensare prima di agire, ha preteso di togliere da sola la sinistra e per poco non acceca la talpa. Sì, più di quanto non sia già.
Ce ne rendiamo conto?
Proprio non lo vuole capire che non può fare tutto.
E lo so, sta già pensando che fra un po' potrà scrivere, dipingere, ma se pensa che le lasci mettere le dita su una tela, si sbaglia di grosso. Perché poi chi glielo va a raccontare alla talpa che quello schifo non è opera mia?
Finché si tratta di asciugare un piatto o un bicchiere, passi. Ma quella pretenderebbe di fare tutto quello che faccio io.
È una pazza totale.
Poi si esalta per un nonnulla.
Tipo, l'altro giorno ha preteso di inforchettare lei la pasta e la vedevo tutta arzilla perché ci riusciva e mi guardava con quella faccia furba e strafottente come a dire 'vedi, ci riesco anch'io e tu lo fai da una vita'.
Non mi sono messa a discutere perché proprio non ne avevo voglia e perché ha un cervello talmente piccino, anzi inesistente che non ne vale la pena, non posso perdere tempo con lei, ma insomma stava prendendo dei rigatoni con la forchetta, sentito bene? Rigatoni. Ovvio che ci riescono tutti. La vorrei vedere con gli spaghetti, o a usare le bacchette cinesi o a tagliare la carne. 
Ma almeno finché fa queste cose qui, non fa danni.
Il brutto è quando si esalta e pensa di non avere limiti.
Perché lei questo pensa.
Di non avere limiti.
Di poter diventare esattamente come me.
E forse è abbastanza folle da arrivare a pensare addirittura di potermi superare.
Sono o non sono in presenza di una pericolosa esaltata?

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