Wednesday, October 22, 2014

Un mondo pulito.

Oggi qui, nella mia city, è una giornata bellissima.
Il cielo è talmente limpido che vorrei aprire una finestra, volare su un tappeto o anche una scopa da Hogwarts, magari una nimbus 2000, e andare a vedere dove hanno ammucchiato tutte le nuvole. Perché è chiaro che stanotte qualcuno si è dato da fare per pulire tutto, spazzare, lucidare e l'ha fatto talmente bene da non lasciare neppure un bruscolino nell'aria. I miei complimenti. Però siccome noi talpe, quando facciamo le pulizie, lo sporco lo mandiamo sotto i divani o sotto i tappeti, vorrei proprio vedere dove hanno ammucchiato tutto quel che c'era nel cielo. Comunque dalla mia postazione il lavoro è perfetto.
E io, non perché hanno fatto le pulizie, torno a danza, che è anche un bel numero di giorno, direi perfetto per ricominciare.
In realtà nei giorni scorsi tentennavo, come sempre, ricomincio a novembre, ricomincio venerdì, ricomincio a gennaio, non ricomincio affatto, tutte le pensavo, di tanto in tanto.
Ma poi ho sognato che ci dovevo tornare e ci sono alcuni sogni che non mi lasciano dubbi su quel che devo fare, voglio dire che sono talmente chiari che quando mi sveglio non devo neppure pensare a quella cosa, o a come il sogno me l'abbia detta e se dargli retta oppure no. Semplicemente il sogno modifica le mie cellule in modo tale che io mi alzi e sappia che oggi andrò a lezione, punto. Mi alzo e preparo la borsa e così deve essere, perché è proprio un nuovo stato.
Come se nella notte, una talpa nuova si fosse sostituita a quella vecchia, per cui i dubbi che appartenevano all'altra non possono scorrere in questa qui, che neppure li conosce e forse se ne stupirebbe addirittura.
I sogni sono sempre stati importanti per me. Ma ultimamente accade una cosa.
Spesso, sono un continuo della mia vita di giorno, quel che sogno si lega benissimo al mio quotidiano e sul finire, la mattina, il sogno ci entra dentro senza soluzione di continuità. A volte, se capita di svegliarmi, quando mi riaddormento riprendo un sogno interrotto. È una strana sensazione, perché anche se dormo sonni profondi, è come se vivessi ventiquattro ore. 
A volte, sono degli animali che mi guidano al risveglio, io li seguo e la strada porta nella mia stanza. Del resto sono una talpa e non c'è da stupirsi.
Questo non vuol dire che io sogni per tutta la notte, né che me li ricordi tutti, vuol dire solo che questa è la sensazione che mi lasciano. Che tanto i sogni fanno quel che vogliono e decidono loro cosa vogliono che tu creda.
Fatto sta che mi manda a danza. Questo è il succo.
Ma sto facendo anche yoga.
Anzi, è accaduta una cosa bizzarra.
Andavo a farlo con una mia amica in una casa un po' lontana, tipo in bici mi ci vuole mezz'ora ad arrivare. Non era male, ma non mi convinceva del tutto e non avevo termini di paragone, perché non l'avevo mai fatto. E lo volevo, un confronto. 
Una sera sono uscita, ma avevo lasciato i soldi a casa e tornando ho visto le luci accese in un negozio sotto casa, che vedevo sempre chiuso e che attirava la mia attenzione solo perché ogni tanto scrivevano delle frasi un po' zen sulla vetrina e io non le avevo mai viste.
Spinta dalla curiosità apro la porta e... sorpresa, c'è una sala grande e poi una più piccina di là dove fanno proprio yoga.
C'è un neo, le lezioni sono la mattina alle sette e mezza. Poi ce ne sono altre la sera, ma da un'altra parte, che comunque proverò.
Ieri mattina sono andata.
Perché. Anche questo non l'ho deciso io. 
Non uso più la sveglia, tranne quando devo prendere un aereo o un treno. Ma vorrei arrivare ad evitare anche in quei casi.
Dico al mio corpo di svegliarsi, se vuole. Per lo yoga mi pare anche molto giusto. Se lui si sveglia, vuol dire che lo vuole fare, altrimenti no. Beh, mi ha svegliato di prepotenza, facendomi venire un dolore al dito mignolo del piede, sparito appena mi sono alzata.
È dispettoso anche lui, non c'è niente da fare.
Quindi mi sono rotolata giù, praticamente in pigiama che era quasi buio e ho fatto la lezione, che è meglio dell'altra, e lo spazio è bellissimo. 
Nonostante questo, oggi ricomincio danza.
Perché nonostante questo, lo yoga è una cosa in più e non so bene cosa debba dirmi.
Perché le cose in più sono belle.
E perché se ogni giorno potessi fare una cosa nuova sarei contenta.
E credo che questa si chiami superficialità, ma non mi importa.
Ora guardo se trovo la scopa per volare a vedere dove hanno nascosto tutte le nuvole e poi plano sulla scuola di danza.

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