Sarà perché i viaggi interplanetari mettono a dura prova.
Sarà perché ogni rientro è anche una partenza.
Sarà perché sempre loro, i viaggi interplanetari, abbassano il mio livello di pazienza esiguo già in condizioni normali.
Sarà perché quando si è fuori centro tutto appare più improbabile e anche più probabile.
Sarà che essere ragionevoli non sempre è una buona cosa.
Sarà che sono stufa.
Sarà che essere stufi è anche bello.
Sarà che essere peace and love è bello, ma è bello anche sentirsi un po' agguerriti.
Sarà che il cambiamento repentino, quello che ti fa dire 'ma sì, può essere anche così', è interessante e apre nuove prospettive.
Sarà che le nuove prospettive vengono da una crisi.
Sarà che la crisi può venire anche da una bizzella e le mie quasi sempre da lì vengono.
Sarà che un viaggio interplanetario lascia il segno e dopo nulla è uguale a prima.
Sarà per tutti questi motivi e anche per altri che mi sono stufata di avere l'acqua intorno e sulla testa. E non parlo della pioggia perché quella mi piace, ma non in casa.
Sarà che c'è un limite a tutto.
Sarà per questo che ho fatto una telefonata e comunicato che in una settimana raccolgo le mie cosine e cambio casa, se questa non smette di piangere.
E non è una minaccia, né parole vuote, perché fino a qualche giorno fa il pensiero di poter andare via non mi sfiorava, mentre ora non solo mi sfiora, ma sono davvero pronta a raccattare le mie cose e andare.
Perché non sono più disposta a subordinare la mia tranquillità ai problemi di una tana, per quanto accogliente e piacevole possa essere.
Non c'è luogo che debba minacciare la nostra tranquillità interiore. L'acqua che mi cade costantemente dal tetto lo fa e quindi questo può portarmi a chiudermi la porta alle spalle senza alcun rimpianto.
Perché il mio benessere viene prima di una casa, qualunque essa sia.
E al di là di cosa accadrà, questa nuova attitudine rispetto a questo posto mi rende felice, perché mi sento libera.
Sarà perché ogni rientro è anche una partenza.
Sarà perché sempre loro, i viaggi interplanetari, abbassano il mio livello di pazienza esiguo già in condizioni normali.
Sarà perché quando si è fuori centro tutto appare più improbabile e anche più probabile.
Sarà che essere ragionevoli non sempre è una buona cosa.
Sarà che sono stufa.
Sarà che essere stufi è anche bello.
Sarà che essere peace and love è bello, ma è bello anche sentirsi un po' agguerriti.
Sarà che il cambiamento repentino, quello che ti fa dire 'ma sì, può essere anche così', è interessante e apre nuove prospettive.
Sarà che le nuove prospettive vengono da una crisi.
Sarà che la crisi può venire anche da una bizzella e le mie quasi sempre da lì vengono.
Sarà che un viaggio interplanetario lascia il segno e dopo nulla è uguale a prima.
Sarà per tutti questi motivi e anche per altri che mi sono stufata di avere l'acqua intorno e sulla testa. E non parlo della pioggia perché quella mi piace, ma non in casa.
Sarà che c'è un limite a tutto.
Sarà per questo che ho fatto una telefonata e comunicato che in una settimana raccolgo le mie cosine e cambio casa, se questa non smette di piangere.
E non è una minaccia, né parole vuote, perché fino a qualche giorno fa il pensiero di poter andare via non mi sfiorava, mentre ora non solo mi sfiora, ma sono davvero pronta a raccattare le mie cose e andare.
Perché non sono più disposta a subordinare la mia tranquillità ai problemi di una tana, per quanto accogliente e piacevole possa essere.
Non c'è luogo che debba minacciare la nostra tranquillità interiore. L'acqua che mi cade costantemente dal tetto lo fa e quindi questo può portarmi a chiudermi la porta alle spalle senza alcun rimpianto.
Perché il mio benessere viene prima di una casa, qualunque essa sia.
E al di là di cosa accadrà, questa nuova attitudine rispetto a questo posto mi rende felice, perché mi sento libera.
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