Riguardo al titolo, non è che mi sono messa a parlare inglese per fare la smorfiosa, c'è una spiegazione. C'è sempre una spiegazione, basta avere quella pazienza che io non ho.
Dunque.
Stanotte ho fatto molti sogni, mi ricordo solo dei pezzi, ma so che sembrava di essere a Hollywood, fra dieci set contemporaneamente, tanta era l'attività onirica della talpa.
E così ho avuto modo di scoprire che non solo gli oggetti e i dispositivi di una talpa bizzosa sono bizzosi, ma anche i sogni. Diciamo pure dispettosi. Scoperta di cui, inutile dirlo, avrei fatto a meno.
Ho sognato un mucchio di gente che voleva creare dei passaggi nel mare. Intanto il mare il regista non me lo faceva vedere, ma mi faceva vedere solo cantieri, operai, camion e tutta quella roba lì. Non so perché un mucchio di gente si fosse messa in testa di creare questi passaggi, comunque il primo gruppetto che stava andando avanti a modo suo, con uno stradellino piccino attaccato a una roccia, viene brutalmente soppiantato da un tizio che crea una passerella sul mare (ripeto che però il mare, per dispetto, non me lo facevano vedere), di pietra, una roba solida insomma, e questi scavavano scavavano, non nel blu, ma nel marrone. Eravamo in mare ma c'era un mucchio di terra e sì che sono una talpa, ma mi sono imbizzita lo stesso. Questi secondi, prepotenti, procedevano spediti e a un certo punto hanno pure creato una frana per cui tutti i camioncini di quegli altri si sono rovesciati e loro hanno dovuto ritirarli su con molto sforzo.
Il capo dei secondi, il prepotente, era una specie di guru che andava in giro con una tunica e soleva dire 'i colori sono importanti' e aveva scritto un libro, che il regista del sogno (per dispetto) mi mette fra le zampine. Il titolo sulla copertina era 'Colours' e c'erano solo disegni, ma mica bellini, tutte figure geometriche, sfere soprattutto. Ma vogliamo parlare dei colori? Variavano dal beige, al tortora, al marrone. E io continuavo a sfogliarlo perché anche nel sogno ero imbizzita e cercavo i colori di cui parlava quello lì e a un certo punto, in una pagina, trovo due strisce di un bel verde acido, così brillanti che sembrava ci fosse una lampadina sotto. A quel punto ho chiuso il libro. Ecco, io non so chi ci sia alla regia dei talpa sogni, ma intendo approfondire, eliminarlo e sostituirlo con uno che non mi giochi questi brutti scherzi.
In un altro sogno però c'erano due amiche, che però non ho mai visto in vita mia, che indossavano due abitini rossi meravigliosi e io glielo dicevo. E forse vuol dire che devo comprarmi un vestitino rosso, ma ho già passato l'inverno a cercare un cappottino rosso, quindi anche questo, sebbene il rosso mi piaccia, ha l'aria di essere un piccolo dispetto.
Da una notte così cosa ci si può aspettare di buono?
E invece l'inizio di giornata mi ha smentito, perché verso le nove, prima che uscissi per andare a lezione, il campanello ha suonato ripetutamente.
'Chi è?'
'Talpa, c'è un pacchetto per te'.
'Scendo subito!!!!!'
E si è ripetuta una scena già vista, la talpa che faceva volare via il pigiama, si infilava jeans e maglietta e si precipitava giù dalle scale lasciando la porta spalancata.
Giù, sul marciapiede davanti al portone, c'era il gufo con la divisa a righe, sempre lui, con il mio pacchetto. Me l'ha passato con il suo sorriso e è volato via. È fantastico.
La talpa era così felice che ha fatto quattro piani di scale correndo.
Era lui, il kindle fire, che è arrivato con un giorno di anticipo, perché doveva arrivare domani e mi ha ripagato dei dispetti dei sogni, perché è molto colorato lui, è blu. Lo confesso, non ci ho ancora fatto conoscenza, perché sono dovuta uscire subito e ora devo scrivere e insomma, sono un po' come Sara, ho bisogno di tempo, quindi lo farò nascere stasera, nella calma, quando potrò dedicarmi a lui con tutta me stessa.
Ma le sorprese non sono finite qui, perché è giunta una mail in cui pare che si confermi l'osservazione delle stelle e dei pianeti per venerdì venti. Io stavolta mi guarderò bene dal chiedere quella nuvolette per coprire QUEL pianeta, perché non vorrei scatenare di nuovo l'ira degli dei con relativi fulmini e saette sulla mia tana e dintorni. Ma se una nuvoletta, così, spontaneamente, quella sera proprio non sapesse dove andare e si dovesse ritrovare disorientata e priva di inviti a tutte le feste del mondo, ecco se proprio non sapesse dove stare, potrebbe andare a piazzarsi proprio lì e la sua permanenza in quel luogo sarebbe gradita. Ma solo se non sapesse dove andare, mi raccomando.
Quindi.
Non è che per avere sorpreselle sia necessaria una notte di sogni dispettosi? Perché in tal caso forse il regista è meglio se me lo tengo. In attesa di una risposta più precisa, lascio le cose come stanno.
Però se quel tipo volesse prestarmi il suo libro, colours, qualche bel disegnino, colorato davvero, glielo posso fare io.
Dunque.
Stanotte ho fatto molti sogni, mi ricordo solo dei pezzi, ma so che sembrava di essere a Hollywood, fra dieci set contemporaneamente, tanta era l'attività onirica della talpa.
E così ho avuto modo di scoprire che non solo gli oggetti e i dispositivi di una talpa bizzosa sono bizzosi, ma anche i sogni. Diciamo pure dispettosi. Scoperta di cui, inutile dirlo, avrei fatto a meno.
Ho sognato un mucchio di gente che voleva creare dei passaggi nel mare. Intanto il mare il regista non me lo faceva vedere, ma mi faceva vedere solo cantieri, operai, camion e tutta quella roba lì. Non so perché un mucchio di gente si fosse messa in testa di creare questi passaggi, comunque il primo gruppetto che stava andando avanti a modo suo, con uno stradellino piccino attaccato a una roccia, viene brutalmente soppiantato da un tizio che crea una passerella sul mare (ripeto che però il mare, per dispetto, non me lo facevano vedere), di pietra, una roba solida insomma, e questi scavavano scavavano, non nel blu, ma nel marrone. Eravamo in mare ma c'era un mucchio di terra e sì che sono una talpa, ma mi sono imbizzita lo stesso. Questi secondi, prepotenti, procedevano spediti e a un certo punto hanno pure creato una frana per cui tutti i camioncini di quegli altri si sono rovesciati e loro hanno dovuto ritirarli su con molto sforzo.
Il capo dei secondi, il prepotente, era una specie di guru che andava in giro con una tunica e soleva dire 'i colori sono importanti' e aveva scritto un libro, che il regista del sogno (per dispetto) mi mette fra le zampine. Il titolo sulla copertina era 'Colours' e c'erano solo disegni, ma mica bellini, tutte figure geometriche, sfere soprattutto. Ma vogliamo parlare dei colori? Variavano dal beige, al tortora, al marrone. E io continuavo a sfogliarlo perché anche nel sogno ero imbizzita e cercavo i colori di cui parlava quello lì e a un certo punto, in una pagina, trovo due strisce di un bel verde acido, così brillanti che sembrava ci fosse una lampadina sotto. A quel punto ho chiuso il libro. Ecco, io non so chi ci sia alla regia dei talpa sogni, ma intendo approfondire, eliminarlo e sostituirlo con uno che non mi giochi questi brutti scherzi.
In un altro sogno però c'erano due amiche, che però non ho mai visto in vita mia, che indossavano due abitini rossi meravigliosi e io glielo dicevo. E forse vuol dire che devo comprarmi un vestitino rosso, ma ho già passato l'inverno a cercare un cappottino rosso, quindi anche questo, sebbene il rosso mi piaccia, ha l'aria di essere un piccolo dispetto.
Da una notte così cosa ci si può aspettare di buono?
E invece l'inizio di giornata mi ha smentito, perché verso le nove, prima che uscissi per andare a lezione, il campanello ha suonato ripetutamente.
'Chi è?'
'Talpa, c'è un pacchetto per te'.
'Scendo subito!!!!!'
E si è ripetuta una scena già vista, la talpa che faceva volare via il pigiama, si infilava jeans e maglietta e si precipitava giù dalle scale lasciando la porta spalancata.
Giù, sul marciapiede davanti al portone, c'era il gufo con la divisa a righe, sempre lui, con il mio pacchetto. Me l'ha passato con il suo sorriso e è volato via. È fantastico.
La talpa era così felice che ha fatto quattro piani di scale correndo.
Era lui, il kindle fire, che è arrivato con un giorno di anticipo, perché doveva arrivare domani e mi ha ripagato dei dispetti dei sogni, perché è molto colorato lui, è blu. Lo confesso, non ci ho ancora fatto conoscenza, perché sono dovuta uscire subito e ora devo scrivere e insomma, sono un po' come Sara, ho bisogno di tempo, quindi lo farò nascere stasera, nella calma, quando potrò dedicarmi a lui con tutta me stessa.
Ma le sorprese non sono finite qui, perché è giunta una mail in cui pare che si confermi l'osservazione delle stelle e dei pianeti per venerdì venti. Io stavolta mi guarderò bene dal chiedere quella nuvolette per coprire QUEL pianeta, perché non vorrei scatenare di nuovo l'ira degli dei con relativi fulmini e saette sulla mia tana e dintorni. Ma se una nuvoletta, così, spontaneamente, quella sera proprio non sapesse dove andare e si dovesse ritrovare disorientata e priva di inviti a tutte le feste del mondo, ecco se proprio non sapesse dove stare, potrebbe andare a piazzarsi proprio lì e la sua permanenza in quel luogo sarebbe gradita. Ma solo se non sapesse dove andare, mi raccomando.
Quindi.
Non è che per avere sorpreselle sia necessaria una notte di sogni dispettosi? Perché in tal caso forse il regista è meglio se me lo tengo. In attesa di una risposta più precisa, lascio le cose come stanno.
Però se quel tipo volesse prestarmi il suo libro, colours, qualche bel disegnino, colorato davvero, glielo posso fare io.
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