Un paio di sere fa, prima di addormentarmi, ho capito che fine e inizio sono la stessa cosa. E che ci sono giorni o pacchetti di giorni particolarmente preposti a finire o iniziare, che è la stessa cosa.
Me ne sono accorta osservando quel che era accaduto.
In uno stesso giorno o in uno stesso pacchetto di giorni, insomma un piccolo periodo, che può essere anche di due o tre giorni, è capitato che abbia finito di scrivere il libro, che siano finiti due dei cinque libri che stavo leggendo, che sia finita la confezione delle fette biscottate, che sia finito il capitolo sette del libro secondo dell'audiolibro di Dickens che sto ascoltando (non ci capisco niente, tranne quando dice end of book seven etc), che sia finito il volume del fumetto e credo ci sia anche qualcos'altro che mi sfugge, ma tanto è il senso che importa, più che le cose in sé.
Al tempo stesso altre partivano, un nuovo libro era già partito e si era insinuato al posto dell'altro, un nuovo capitolo incomprensibile come il precedente di Dickens, delle fette biscottate nuove e anche dei biscottelli, un nuovo libro, le tele lasciate lì da mesi e riprese e finite, un nuovo volume di fumetto. Certo, tutti sanno che i progetti finiscono a un certo punto, per fortuna, ma questa coincidenza di tutte queste fini, unite a tutti questi inizi mi ha fatto capire quella cosa lì.
Che inizio e fine sono la stessa cosa. Ecco perché finisco questo post come l'ho iniziato.
Me ne sono accorta osservando quel che era accaduto.
In uno stesso giorno o in uno stesso pacchetto di giorni, insomma un piccolo periodo, che può essere anche di due o tre giorni, è capitato che abbia finito di scrivere il libro, che siano finiti due dei cinque libri che stavo leggendo, che sia finita la confezione delle fette biscottate, che sia finito il capitolo sette del libro secondo dell'audiolibro di Dickens che sto ascoltando (non ci capisco niente, tranne quando dice end of book seven etc), che sia finito il volume del fumetto e credo ci sia anche qualcos'altro che mi sfugge, ma tanto è il senso che importa, più che le cose in sé.
Al tempo stesso altre partivano, un nuovo libro era già partito e si era insinuato al posto dell'altro, un nuovo capitolo incomprensibile come il precedente di Dickens, delle fette biscottate nuove e anche dei biscottelli, un nuovo libro, le tele lasciate lì da mesi e riprese e finite, un nuovo volume di fumetto. Certo, tutti sanno che i progetti finiscono a un certo punto, per fortuna, ma questa coincidenza di tutte queste fini, unite a tutti questi inizi mi ha fatto capire quella cosa lì.
Che inizio e fine sono la stessa cosa. Ecco perché finisco questo post come l'ho iniziato.
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