Ecco cosa accade nello stabile senz'acqua.
Che la signora americana abbia di nuovo bussato alla mia porta. Cioè, in realtà lei busserebbe alla porta della mia vicina, non alla mia e stavolta l'aveva anche indovinata, ma le ho aperto di nuovo io, non perché sia così carina e solerte, ma solo perché ha suonato più di una volta e siccome sto aspettando un pacchettino e non ero più sicura che il campanello non fosse il mio, le ho aperto. Che fine abbia fatto la mia vicina che non soccorre l'americana non lo so.
Era tutta vestita e sistemata stavolta e voleva sapere qui in Italia da che parte si chiudono i rubinetti, per essere sicura di non lasciarli aperti uscendo. Io ho cercato di chiederle che tipo di rubinetto avesse, ma come diavolo si dice manopola, o leva o tutte quelle cose di cui è composto un rubinetto? La leva, dal mio gioco dei mimi non la capiva però alla fine mi ha detto che i suoi rubinetti sono old style e siccome ne metteva uno a destra e uno a sinistra, ne ho dedotto che avesse quelli doppi, uno per l'acqua fredda e uno per la calda, che non hanno la levetta e quindi le ho detto con una certa sicurezza che in senso orario si apre e antiorario si chiude. Poco ma sicuro che l'americana si ritroverà la casa allagata. L'unica speranza sta nel fatto che l'acqua, ancora assente dal nostro stabile, aspetti il suo rientro per riprendere a scorrere nei tubi.
Però, giungono altre sorpreselle qui oggi.
Alla fine avevo ordinato le 72 matite colorate Derwent e le aspettavo per domani, ma tanto ormai si sa che arrivano sempre un giorno prima.
Il mio gufo personale con la divisa a righe bianca e blu non si è presentato prima delle nove come fa di solito e non ha detto nel citofono 'talpa, c'è un pacchetto per te', quindi ero un po' dispiaciuta, ma pensavo anche che tanto non c'era giorno migliore di questo per aspettare un pacchetto.
Poco fa ho preso in mano il cellulare proprio mentre stava suonando, altrimenti non l'avrei sentito perché era silenzioso.
'parlo con la talpa?'
'in pellicetta e ossa'
'io sono il corriere e avrei un pacco da consegnare al tuo indirizzo. Vorrei sapere se ti trovo in casa'
'sono in casissima, non mi muovo dalla tana'
'bene, passo tra un quarto d'ora'.
Dunque, questo approccio professionale al posto del mio gufo, mi ha turbato un po'. Però ho anche realizzato, grazie a questa telefonata, che ero ancora in pigiama, che sono digiuna dalla colazione e che una scrollatina male non mi faceva e quindi nei quindici minuti mi sono vestita (non lavata), messa le lenti a contatto con le zampine sudicie, pettinata girando furiosamente la testa a destra e a sinistra e dopo questo trattamento di emergenza sono stata in grado di precipitarmi giù dalle scale quando il ragazzo ha suonato senza dire la frase magica e di avere un aspetto dignitoso mentre raccoglievo la mia scatola, perché ogni pacchetto che si rispetti deve essere accolto nel giusto modo, anche nell'aspetto.
La scatola è enorme, di una grandezza ingiustificata, ma non l'ho ancora aperta perché temo possa uscire chissà cosa da lì dentro.
Al ragazzo però ho chiesto.
'ma quindi ora telefonate prima di consegnare?'
'macché, l'ho fatto io (era sottinteso per te, nella mia testa). Ciao talpa' e se n'è andato.
Nel frattempo avevo ricevuto anche un messaggio di due compagne di danza che mi avevano chiesto se volevo pranzare con loro visto che loro erano andate a lezione e io no, ma l'ho visto due ore dopo.
Però, dato che sono vestita e digiuna, abbandono la tana senz'acqua per andare a mangiare qualcosa.
Come si può vedere lo stabile contenente la tana della talpa presenta sorpreselle, belle o brutte non si sa, perché come ben sappiamo, è la stessa cosa e siccome credo si possa scegliere tra brutte o belle, io ho deciso che sono tutte belle.
Tanto che mi costa?
Ora vado a riempirmi il buzzino.
C'è qualcosa di magico nell'aria oggi, comunque.
Aggiornamento.
Col buzzino pieno ragiono un po' meglio, che non è male, dato che scendere sotto il mio livello base può essere pericoloso.
E col buzzino pieno sono stata anche in grado di affrontare l'apertura della scatola abnorme, per scoprire che non dovevo preoccuparmi, era solo un espediente perché sentissi di ricevere un grande regalo. Ma non ce n'era bisogno, io non giudico i regali dalla grandezza. Ad ogni modo dentro c'era un'altra scatola che conteneva a sua volta la scotola che conteneva a sua volta quella di legno, insomma il succo, il nocciolo, il fulcro, il cuore a cui volevo arrivare.
Quindi la confezione di legno contenente le mie matite me la sono dovuta conquistare a colpi di machete, ma dopo aver abbattuto tutti gli ostacoli ho scoperto che non deludeva le mie aspettative e che forse il processo di conquista era necessario perché la mia meraviglia si acuisse. Vorrei di nuovo dire a mister Amazon che non ce n'era bisogno, comunque ora è fatta.
L'involucro di legno, che per qualche giorno terrò aperto, con le due stanghette di legno magnetiche a tenere ferme le matite, contiene davvero numero settantadue matite colorate. Io settantadue matite colorate tutte insieme in una scatola non le ho mai avute e valeva la pena vivere per vederle tutte insieme allineate.
Quindi è una giornata senza acqua, ma piena di colore.
Però ora basta, ridatemi l'acqua che mi voglio (notare l'uso del verbo volere al posto del dovere) lavare.
Che la signora americana abbia di nuovo bussato alla mia porta. Cioè, in realtà lei busserebbe alla porta della mia vicina, non alla mia e stavolta l'aveva anche indovinata, ma le ho aperto di nuovo io, non perché sia così carina e solerte, ma solo perché ha suonato più di una volta e siccome sto aspettando un pacchettino e non ero più sicura che il campanello non fosse il mio, le ho aperto. Che fine abbia fatto la mia vicina che non soccorre l'americana non lo so.
Era tutta vestita e sistemata stavolta e voleva sapere qui in Italia da che parte si chiudono i rubinetti, per essere sicura di non lasciarli aperti uscendo. Io ho cercato di chiederle che tipo di rubinetto avesse, ma come diavolo si dice manopola, o leva o tutte quelle cose di cui è composto un rubinetto? La leva, dal mio gioco dei mimi non la capiva però alla fine mi ha detto che i suoi rubinetti sono old style e siccome ne metteva uno a destra e uno a sinistra, ne ho dedotto che avesse quelli doppi, uno per l'acqua fredda e uno per la calda, che non hanno la levetta e quindi le ho detto con una certa sicurezza che in senso orario si apre e antiorario si chiude. Poco ma sicuro che l'americana si ritroverà la casa allagata. L'unica speranza sta nel fatto che l'acqua, ancora assente dal nostro stabile, aspetti il suo rientro per riprendere a scorrere nei tubi.
Però, giungono altre sorpreselle qui oggi.
Alla fine avevo ordinato le 72 matite colorate Derwent e le aspettavo per domani, ma tanto ormai si sa che arrivano sempre un giorno prima.
Il mio gufo personale con la divisa a righe bianca e blu non si è presentato prima delle nove come fa di solito e non ha detto nel citofono 'talpa, c'è un pacchetto per te', quindi ero un po' dispiaciuta, ma pensavo anche che tanto non c'era giorno migliore di questo per aspettare un pacchetto.
Poco fa ho preso in mano il cellulare proprio mentre stava suonando, altrimenti non l'avrei sentito perché era silenzioso.
'parlo con la talpa?'
'in pellicetta e ossa'
'io sono il corriere e avrei un pacco da consegnare al tuo indirizzo. Vorrei sapere se ti trovo in casa'
'sono in casissima, non mi muovo dalla tana'
'bene, passo tra un quarto d'ora'.
Dunque, questo approccio professionale al posto del mio gufo, mi ha turbato un po'. Però ho anche realizzato, grazie a questa telefonata, che ero ancora in pigiama, che sono digiuna dalla colazione e che una scrollatina male non mi faceva e quindi nei quindici minuti mi sono vestita (non lavata), messa le lenti a contatto con le zampine sudicie, pettinata girando furiosamente la testa a destra e a sinistra e dopo questo trattamento di emergenza sono stata in grado di precipitarmi giù dalle scale quando il ragazzo ha suonato senza dire la frase magica e di avere un aspetto dignitoso mentre raccoglievo la mia scatola, perché ogni pacchetto che si rispetti deve essere accolto nel giusto modo, anche nell'aspetto.
La scatola è enorme, di una grandezza ingiustificata, ma non l'ho ancora aperta perché temo possa uscire chissà cosa da lì dentro.
Al ragazzo però ho chiesto.
'ma quindi ora telefonate prima di consegnare?'
'macché, l'ho fatto io (era sottinteso per te, nella mia testa). Ciao talpa' e se n'è andato.
Nel frattempo avevo ricevuto anche un messaggio di due compagne di danza che mi avevano chiesto se volevo pranzare con loro visto che loro erano andate a lezione e io no, ma l'ho visto due ore dopo.
Però, dato che sono vestita e digiuna, abbandono la tana senz'acqua per andare a mangiare qualcosa.
Come si può vedere lo stabile contenente la tana della talpa presenta sorpreselle, belle o brutte non si sa, perché come ben sappiamo, è la stessa cosa e siccome credo si possa scegliere tra brutte o belle, io ho deciso che sono tutte belle.
Tanto che mi costa?
Ora vado a riempirmi il buzzino.
C'è qualcosa di magico nell'aria oggi, comunque.
Aggiornamento.
Col buzzino pieno ragiono un po' meglio, che non è male, dato che scendere sotto il mio livello base può essere pericoloso.
E col buzzino pieno sono stata anche in grado di affrontare l'apertura della scatola abnorme, per scoprire che non dovevo preoccuparmi, era solo un espediente perché sentissi di ricevere un grande regalo. Ma non ce n'era bisogno, io non giudico i regali dalla grandezza. Ad ogni modo dentro c'era un'altra scatola che conteneva a sua volta la scotola che conteneva a sua volta quella di legno, insomma il succo, il nocciolo, il fulcro, il cuore a cui volevo arrivare.
Quindi la confezione di legno contenente le mie matite me la sono dovuta conquistare a colpi di machete, ma dopo aver abbattuto tutti gli ostacoli ho scoperto che non deludeva le mie aspettative e che forse il processo di conquista era necessario perché la mia meraviglia si acuisse. Vorrei di nuovo dire a mister Amazon che non ce n'era bisogno, comunque ora è fatta.
L'involucro di legno, che per qualche giorno terrò aperto, con le due stanghette di legno magnetiche a tenere ferme le matite, contiene davvero numero settantadue matite colorate. Io settantadue matite colorate tutte insieme in una scatola non le ho mai avute e valeva la pena vivere per vederle tutte insieme allineate.
Quindi è una giornata senza acqua, ma piena di colore.
Però ora basta, ridatemi l'acqua che mi voglio (notare l'uso del verbo volere al posto del dovere) lavare.
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