Sunday, May 1, 2016

Scarsa immaginazione.

Oggi è la festa del lavoro e infatti io sono già qui, col mio talpa book acceso.
Il fatto che quei bipedi degli umani non abbiano istituito anche una festa del panciolle la dice lunga sul loro modo di essere. Umpf!
Comunque io ho sognato che facevo tutte le pirouettes che volevo e quindi mi sono svegliata con un certo senso di esaltazione.
E siccome il buongiorno si vede dal mattino, il mio amico Spotify, per la prima volta, fra le playlist proponeva Classical guitar 50. Mancava solo che ci fosse scritto 'per la talpa'. Non so cosa significhi quel 50 ma non importa. La chitarra è classica, né acustica né elettrica quindi (caro signor Thaddeus) e la playlist, nuova di zecca, è un regalo per me. Quindi è con questi musicisti che ho fatto colazione. Bravini devo dire.
Con la mia immaginazione pensavo di essere io a suonare. Solo che quando questi qui cominciavano ad andare molto veloci coi ditini, la mia immaginazione si inceppava.

'E vai! Segui loro, che vuoi che sia un po' di velocità, possiamo fare questo ed altro'

NO.

Come no? Tu puoi fare quello che vuoi. Se non lo fai tu come posso farlo io, dopo?

Ho detto di no.

Intanto dovresti fare quello che dico io e poi perché ti stai impuntando proprio non lo capisco.

Perché neppure io ce la posso fare a farti fare quella roba lì con le dita.

Cosa vorresti dire scusa?

Che a tutto c'è un limite, anche per me, che sono l'Immaginazione.

Tu dovresti essere per definizione senza limiti.

Beh, forse in genere è così, ma vedere te nella realtà e poi farti fare quelle cose lì, è troppo pure per me. Per chi mi hai preso?

Per quella che sei, quella che va OLTRE la realtà. Perché mai devo essere l'unica ad avere un'immaginazione limitata? Non ho pagato qualche tipo di canone? Sei la versione beta? C'è qualcosa che non ho fatto per sbloccarti e usufruire del tuo pieno servizio?

No, questo è il tuo pieno servizio e non è previsto che io ti faccia compiere quella roba lì sul manico di una chitarra, scusa ma, come ti ho già detto, non ce la faccio.

Ma guarda un po'. Ti posso sostituire con una più efficiente? Ti posso licenziare? Cosa posso fare per liberarmi di te, che sei difettosa?

Non sono difettosa, è che l'immaginazione affonda con una parte nella realtà e la tua non mi permette di farti fare chissà che. Insomma, il materiale di base è quello che è.

Sarei io il materiale di base?

Naturalmente.

Ma guarda un po'. Per quel che ne so io, tu dovresti essere quella che mi solleva e mi fa andare oltre, io dovrei seguire te e non tu me. Te l'ha mai detto nessuno? Scusa, in quale scuola di immaginazione hai studiato?

A Yale, laureata a pieni voti e specializzata ad Harvard.

Specializzata in cosa?

Immaginazione speciale per talpe.

Speciale? Cosa dovrebbe avere di speciale la mia?

Che più in là di tanto non deve andare.

E perché?

Perché potrebbe essere pericoloso.

Pericoloso?

Vedi, tu sei un essere privo di controllo e se io ti permettessi di immaginare quello che vuoi, tu, per come sei fatta, ti metteresti a pensare di poterlo fare davvero e questo potrebbe procurarti gravi danni psico fisici.

Lascialo decidere a me, se voglio rischiare i danni oppure no.

Non puoi deciderlo tu, noi siamo iscritte a un albo delle immaginazioni, ne va della mia credibilità e anche della mia carriera.

Ma guarda un po'. Io voglio un'immaginazione senza limiti.

Ti ho già detto che non è possibile, ti sono state assegnate limitazioni, per la tua salvaguardia. Ti faccio un esempio. Tu credi che una formica possa diventare un elefante dall'oggi al domani?

Sì.

Ecco la dimostrazione. Non credi che una formica dovrebbe puntare alla coccinella, prima?

No.

Ecco. 

Ecco cosa.

Tu ignori le tappe e io sono qui a ricordartele.

Ma non è il tuo compito. Il tuo compito è proprio farmele ignorare.

Vedi, tu hai frainteso il significato di immaginazione e anche il suo compito. Ma per fortuna io invece non l'ho dimenticato.

Quindi per te io non posso muovere i ditini come quelli lì?

No.

E quale sarebbe per te la soluzione? Sentiamo, perché ci deve essere una soluzione, c'è sempre.

Sì che c'è. Lavora e poi ne riparliamo.

..............

Lo so che è la festa del lavoro, ma questo è proprio un colpo basso.
Del resto che avessi un'immaginazione bizzosa l'avevo già capito. Quando provavo a far saltare le pecore, dopo aver visto un cartone, le mie si fermavano davanti all'ostacolo e si rifiutavano di andare di là.
Ma non mi lascerò bloccare da quella lì, andrò avanti senza di lei.

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