Friday, May 20, 2016

Il passaggio.

Dunque, oggi sarebbe il grande giorno, cioè quello in cui ci troveremo tutti a naso in su a guardare luna, stelle, costellazioni e pianeti.
Al momento il cielo è talmente coperto che non permetterebbe di vedere una sola stellina, ma l'organizzatore mostra una tale sicurezza sulla serata che nessuno osa contraddirlo. Propone anzi di portare da bere, visto che lì pare ci sia anche un tavolo da pic nic.
Io avevo un problemuccio che ho risolto. Non sapevo come raggiungere il luogo di osservazione, perché i mezzi di locomozione di cui dispongo sono: i miei piedi, una bicicletta e un aeroplanino in un hangar, blu e rosso con le stelline sulla coda (sarebbe anche adatto alla serata quindi). Ma. Per quanto riguarda i piedi per arrivare in tempo mi sarei dovuta incamminare minimo ieri e ormai è troppo tardi. La bici, pur essendo più veloce, presenterebbe un po' lo stesso problema. L'aeroplanino invece presenta il problema opposto, già in fase di decollo si troverebbe a comprendere insieme i due luoghi, quello di partenza e di arrivo. Come si può notare, è la solita situazione che si ripropone, mi manca la via di mezzo. In fondo il mio oroscopista, anche se mi fa imbizzire, non ha tutti i torti.
La soluzione del problema me la fornirà una ragazza che si è offerta di accompagnarmi con un'automobile, il mezzo più adatto in questo caso e proprio per questo, quello di cui sono priva.
Se poi si riflette bene, la via di mezzo altro non è che lo spostamento da qui a lì, il passaggio, che come sappiamo, va sempre fatto in modo opportuno.
Ma intanto c'è un altro passaggio che riguarda il cammino da qui a stasera, per il quale non avrò bisogno di bici, né di auto, né di aeroplani (almeno credo) ma di mani e di cervello che in teoria sono sempre disponibili ( in teoria). 
Provo a cercarli, perché i miei invece danno l'impressione di essersi già avviati.

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