Intanto voglio subito dire e non senza un certo orgoglio, che sono alla terza settimana degli insegnamenti del signor Thaddeus.
Quindi ho superato ampiamente la prima settimana. Tutta questa soddisfazione che sento contiene un'insidia: che mi senta talmente brava da mollare qui, tanto ormai la prima l'ho superata, ma ora che l'insidia l'ho vista e messa qui per iscritto, non mi fregherà. Però ora che l'ho minacciata, ci proverà in tutti i modi a fregarmi. Insomma, vita dura per la talpa.
Lo ammetto però, l'esamuccio della prima settimana non l'ho fatto, perché non mi piaceva, si trattava di ciarlare un sacco e io voglio suonare, non ciarlare.
Oggi ci sarebbe la scadenza per presentare quello della terza settimana, e non so di cosa si tratti, ma se comporta che io impari quei cento passaggi per usare garage band e poi inviare un file di cui ancora non ho la minima idea e che può darsi presupponga che io debba esercitarmi per imparare qualcosa, allora è probabile che il signor Thaddeus non avrà il piacere di vedere la mia performance e potrebbe anche essere la più grossa fortuna della sua vita.
Intanto c'è un problemuccio.
Tuning with harmonics, lo chiama lui.
Dunque, va da sé che, come ha suggerito, con un bel tuner scaricato come app il problema di accordare la mia chitarrina non si presenta più. Ma bisogna imparare tutto dice lui. Metti che ti si sfascia il cellulare o lo perdi o ti trovi nel deserto e non hai altro che la tua chitarrina? Aggiungo io. Allora bisogna usare il match, tipo accordare questo tasto di questa corda con quell'altra e via dicendo, anzi facendo. Però, ora che ci penso, chi me lo dà il LA nel deserto? Accidenti, a questo non avevo pensato. Occorre che compri un tuner fork e me lo porti sempre dietro. Ne va della mia vita.
In questo tuning with harmonics si tratterebbe sempre di matchare fra una corda e l'altra, però il ditino della mano sinistra non va messo nel mezzo del fret, che sarebbe il tasto, ma proprio sopra la stanghina, come se si volesse rendere il suono muto senza farlo muto, insomma una roba strana che in effetti non ho capito.
Però oltre a non averla capita il problema è che quando metto il dito dove lo mette lui, le mie corde producono suoni completamente diversi.
Non sarà che la mia chitarrina classica, da lui non contemplata, avrà i fret completamente diversi?
Questa faccenda mi turba e mi tormenta oltre l'immaginabile.
Quindi ho superato ampiamente la prima settimana. Tutta questa soddisfazione che sento contiene un'insidia: che mi senta talmente brava da mollare qui, tanto ormai la prima l'ho superata, ma ora che l'insidia l'ho vista e messa qui per iscritto, non mi fregherà. Però ora che l'ho minacciata, ci proverà in tutti i modi a fregarmi. Insomma, vita dura per la talpa.
Lo ammetto però, l'esamuccio della prima settimana non l'ho fatto, perché non mi piaceva, si trattava di ciarlare un sacco e io voglio suonare, non ciarlare.
Oggi ci sarebbe la scadenza per presentare quello della terza settimana, e non so di cosa si tratti, ma se comporta che io impari quei cento passaggi per usare garage band e poi inviare un file di cui ancora non ho la minima idea e che può darsi presupponga che io debba esercitarmi per imparare qualcosa, allora è probabile che il signor Thaddeus non avrà il piacere di vedere la mia performance e potrebbe anche essere la più grossa fortuna della sua vita.
Intanto c'è un problemuccio.
Tuning with harmonics, lo chiama lui.
Dunque, va da sé che, come ha suggerito, con un bel tuner scaricato come app il problema di accordare la mia chitarrina non si presenta più. Ma bisogna imparare tutto dice lui. Metti che ti si sfascia il cellulare o lo perdi o ti trovi nel deserto e non hai altro che la tua chitarrina? Aggiungo io. Allora bisogna usare il match, tipo accordare questo tasto di questa corda con quell'altra e via dicendo, anzi facendo. Però, ora che ci penso, chi me lo dà il LA nel deserto? Accidenti, a questo non avevo pensato. Occorre che compri un tuner fork e me lo porti sempre dietro. Ne va della mia vita.
In questo tuning with harmonics si tratterebbe sempre di matchare fra una corda e l'altra, però il ditino della mano sinistra non va messo nel mezzo del fret, che sarebbe il tasto, ma proprio sopra la stanghina, come se si volesse rendere il suono muto senza farlo muto, insomma una roba strana che in effetti non ho capito.
Però oltre a non averla capita il problema è che quando metto il dito dove lo mette lui, le mie corde producono suoni completamente diversi.
Non sarà che la mia chitarrina classica, da lui non contemplata, avrà i fret completamente diversi?
Questa faccenda mi turba e mi tormenta oltre l'immaginabile.
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