Monday, May 30, 2016

Forti dubbi.

Ogni volta che devo partire nutro forti dubbi, anzi più che dubbi le chiamerei reticenze. In pratica, mi devo sempre tirare per la manica e dare un po' di pedatine nel culino, poi parto e sono tutta contenta. Vabbè, ma mica te lo ordina il medico, mi si potrebbe dire. No, certo che no, ma il pericolo dell'assuefazione incombe sempre e io ne sono terrorizzata.
Va da sé che tutto questo mi fa capire che non sono una vera viaggiatrice, perché per me il vero viaggiatore è quello che sarebbe sempre su un aereo e che quando deve partire non si fa venire punti dubbi.
Ma cerchiamo di andare oltre queste inutili considerazioni.
Mi è capitato di rileggere dei miei pensieri che precedevano di un paio di mesi viaggi fatti in passato e ho scoperto che ogni volta ho avuto lo stesso tipo di reticenze, ma poi i viaggi sono stati fantastici e sono stata così felice di essere partita che neppure mi ricordavo più di avere dubitato, prima.
Se dovessi ascoltarmi, ora starei qui, per sempre. Ecco, l'ho detto. È proprio questo che mi fa una tremendissima paura.
Ieri sono andata in libreria per cercare di capirci un po' di più. La guida per Edimburgo era la più minuscola che avessi mai visto e questo non ha pesato in suo favore, ma poi mi è cascata sotto l'occhio la guidona dell'intera Scozia e allora ho capito che non si tratterebbe di partire per Edimburgo, ma per la scozia intera che meriterebbe un girello vasto.
Quando andare?
La guida consiglierebbe giugno, ma è troppo vicino perché la mia incertezza si tramuti in decisione e poi in realtà. A giugno fa buio alle 23, ma tanto io la sera ho sonno e quindi anche se fa buio alle nove mi va bene lo stesso. Inoltre a giugno pare ci siano molti moscerini e forse dell'umidità.
In agosto, che è il periodo che avevo scelto, perché a Edimburgo c'è un festival di artisti, è pieno di turisti.
Cosa si dovrebbe scegliere fra i moscerini e i turisti? I primi, in misura tale da costituire problema degno di essere menzionato in una guida, non li conosco. I secondi sì. E forse è meglio farsi pestare i piedi dai turisti che conosco già, piuttosto che mangiare moscerini. 
Inoltre, poiché questo giugno che arriva fra due giorni dovrei scartarlo perché troppo vicino, dovrei saltare al prossimo anno, e nella testa talposa è come dire una quantità di tempo infinita.
Questo il primo intoppo.
Ci sono isole e litorali da cui si possono vedere animali marini non bene identificati e l'intero territorio si può visitare in treno e in autobus, ottima notizia, dato che io dispongo solo dei piedi.
Al termine del mio sopralluogo in libreria ieri, non mi ero decisa neppure un po'. Quindi ho deciso di lasciare la cosa in un vasetto a maturare e di dormirci sopra.
Stamattina, mentre facevo meditazione (che in teoria sarebbe quella cosa in cui uno passa dieci minuti con la testa vuota, la mia invece non si ferma un minuto e io ne sono anche felice perché sono convinta di fare fantastiche scoperte in quello spazio. Roba che il Dalai Lama mi prenderebbe a bastonate sulla testa) la Scozia è emersa in tutto il suo splendore e se non ho mollato tutto per andare a comprare il biglietto è stato solo perché mi mancava il tempo e dovevo andare a danza, dove ho ricevuto un altro indizio, perché ovviamente avevo chiesto di ricevere qualche segno.
Una mia amica un po' di tempo fa mi aveva parlato di una certa incertezza riguardo alle vacanze estive. Stamattina.
'Talpa, ti ricordi che per le vacanze non si sapeva dove andare?'
'Sì, certo'.
'Forse abbiamo risolto. Ci è venuta in mente un'isola (nome difficilissimo che non ricordo). Sai dov'è?'
'No (la talpa è molto ignorante in geografia)'
' Al largo della Scozia'.
'Amica, tu sei il segno che aspettavo e bla bla bla...'
Dopo la lezione, in cui, va detto, oggi non ho brillato, lei ha detto che spera che io vada e che è felice di aver fatto da segno.
Che intoppi dovrei avere a questo punto?
Eppure ne è sorto uno che mi ha riportato al punto di partenza.
Ogni volta che devo prendere una decisione importante e per me un viaggio lo è sempre, consulto i ching, quelli per cui Fellini si muoveva a commozione per l'esattezza delle risposte e che muovono me a bizzella, perché non dicono quasi mai quello che vorrei sentirmi dire, perché sono troppo saggi e perché in effetti hanno una certa capacità di lettura, tale che a volte vanno oltre la domanda e a me viene voglia di dire di farsi i fatti loro.
Ecco, loro sembrano totalmente contrari alla vacanza. 
Ho richiesto più volte, sbizzellando, ma non c'è stato niente da fare, perché sono cocciuti anche loro, e la Scozia non gli va a genio per niente.
Quindi io, che già mi vedevo a comprare un gonnellino scozzese e una cornamusa, devo rivedere i miei acquisti e rimettere tutto nel vasino per un po' sperando che i ching cambino idea.
Perché li sto a sentire? Perché non sono convinta neppure io, accidentaccio.

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