Tuesday, September 2, 2014

Calma e concentrata.

C'è un momento in cui bisogna ritrovare la calma, per concentrarsi.
Io credo che quel momento per me sia giunto.
Perché se può essere vero in generale che disperdersi fra mille cose non aiuta, forse per me è vero cento volte di più.
Ma cosa vuol dire calma? Quale attività interrompere?
Tutte, mi rispondo a volte, perché io ho una certa difficoltà con le vie di mezzo.
Invece forse bisogna distinguere fra le attività che nutrono e quelle che ti portano semplicemente da un'altra parte.
Ma allora tutte le mie attività nutrono!
E qui il dilemma ricomincia.
Allora provo a meditare, che da che il mondo è mondo, è il modo migliore per ritrovare quella calma interiore necessaria a qualsiasi attività, all'arte in particolare, ma anche alla vita, insomma quell'attività che pare la più importante e che nessuno o quasi fa.
Io sì.
Chiudo gli occhi o li lascio semiaperti o proprio aperti del tutto e sto seduta tutta dritta o distesa, ma insomma il metodo non è importante, importante è lo scopo, che è svuotare la chiorbina.
I primi momenti, fiera, penso che è proprio un gioco da ragazzi e che è veramente fantastico e che ora dal mio profondo arriveranno tutte le risposte alle grandi domande della vita e che capirò tutto e saprò cosa fare in ogni istante della mia esistenza e... mi ritrovo davanti a uno specchio che mi guardo i piedi.
Perché nella mia testa, mentre io continuavo a crederla vuota, è successo più o meno questo.
'Certo che erano belle quelle scarpine che ho visto in vetrina, e che bei lacci colorati, quasi quasi vado a provarle la prossima volta che passo lì davanti, se non costassero troppo, in fondo forse ne ho proprio bisogno...'.
Quando mi rendo conto che la mia testa non è proprio vuota come mi sembrava, la mia immaginazione ormai sta galoppando e io sono nel negozio, con le scarpe ai piedi, piazzata davanti a uno specchio mentre mi muovo in tutte le posizioni per vederle meglio.
Tale pensiero è talmente veloce che non è che lo acchiappo a 'certo che erano belle...shhh, silenzio'. Così sarebbe facile. No, quando me ne accorgo, sono già quasi alla cassa a pagare.
Ovviamente di quelle scarpe non ho alcun bisogno e forse non mi piacciono neppure tanto, e non credo affatto che le comprerò (ma su questo non potrei giurare), ma lo scopo del pensiero non è mica quello, è farmi capire che fra me e Thich Nhat Hanh (ammesso che si scriva così), c'è qualche piccola differenza, ma non poi così rilevante.

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