C'è una piccola baia qui, sull'isola
che a volte c'è, che è a misura di talpa.
Talmente a misura che avrei voglia di
smontarla, ripiegarla, riporla nel mio zaino e portarla via con me.
Ma temo che non si possa fare, perché se già l'isola qui è
piuttosto evanescente, figuriamoci cosa ne sarebbe di un pezzo portato via. Di sicuro a casa aprirei il mio zaino e lo
troverei vuoto e avrei poco da stupirmi.
Qui, in questa baietta talposa, ho
fatto il primo vero bagno della stagione e, di conseguenza, la prima
nuotata.
Nella piccola baia puoi nuotare per ore
senza sentire fatica, il che dimostra ancora una volta che la
stanchezza è un fatto psicologico, come diceva una delle mie
insegnanti di danza.
Non senti fatica perché il mare è
spettacolare e tu sei talmente preso a guardare il fondale, i pesci e
l'acqua limpida e a respirare intensamente, che ti senti totalmente
immerso in quella meraviglia e ti sembra di respirare in acqua e non
fuori, un pesce-talpa, ecco. Perché è come una piscina privata nel
mare, dove alle spalle ti lasci un moletto con una scaletta, dove
ogni tanto puoi andare a posare il culino per riposare, ma poi non ce
la fai a starci per più di tre secondi perché il mare ti richiama
come se fosse pieno di sirene e ti rituffi. Alla destra c'è una
piccola spiaggia nera con delle rocce che cadono giù a strapiombo e
che sono nere e giallastre e di fronte al molo, prima della roccia, per evitare
che una talpa miope ci vada a battere con il nasino, ci sono
mucchietti di scogli messi ad arte dove puoi poggiare i piedini,
sfiorarli col buzzino, e girarci intorno. Inoltre ce n'è uno grande come una boa e tu ci puoi girare intorno e tornare indietro,
tanto perché io non senta la mancanza del mondo della tavola. Puoi
infilare il nasino curiosa dappertutto e più che nuotare, nella
baia, fiuti il mare.
È probabile, date le caratteristiche
dell'isola, che gli scogli si spostino mentre nuoto, per facilitare
il mio percorso e renderlo più divertente, sorprendente o facile a
seconda del mio stato d'animo e delle mie condizioni fisiche che, ne
sono certa, la baia riesce a percepire.
Non è che io sia sempre col culino
sugli scalini o i piedini sullo scoglio, sia chiaro, ma è che la
baietta ti mette nelle condizioni di non stancarti mai perché ti
mormora di continuo 'se ti stanchi, puoi venire qui o lì' e tu
allora puoi nuotare anche per giorni interi.
Era la prima volta che nuotavo nella
stagione e non mi fermavo mai, girellando felice e avrei potuto
starci un tempo che non so calcolare, ma credo infinito.
Ci sono posti in cui ci si può perdere
e contrariamente a quanto si pensi, non sono grandi, ma anzi, sono
piccini.
Quindi il perdersi non ha nulla a che vedere con la vastità
e è una sensazione che andrebbe provata almeno una volta al giorno.
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