Wednesday, September 10, 2014

Livello due.

Nel giochino del wind surf oggi l'universo aveva settato per me un livello due.
Ieri era uno, oggi aveva aumentato un po' il vento e aggiunto una discreta onda.
'Vediamo come te la cavi così, talpa', ha detto.
E io sono andata seguendo le istruzioni senza sbarrare gli occhi. Vai di bolina e torna di poppa, che oggi è scirocco. 
Certo, a volte ho ancora delle perplessità, perfino ieri, nel livello uno, quando lei mi ha gridato 'dai ora, fai un po' di bolina!' e io ero convinta di non fare altro da mezz'ora. Cosa fosse quello che invece stavo facendo temo che non lo scoprirò mai. Forse dovrei tornare in elletì da quel vecchio lupo di mare a farmi dare lezioni di bolina.
Oggi però sono andata più fuori di sempre e là fuori, tra i flutti liberi e non protetti, il mare cambia, perché si sente immenso e annusi un'aria diversa e rumori nuovi ti sorprendono alle spalle senza riuscire a capire da cosa siano prodotti, ma è chiaramente una vita più selvaggia che ti fa capire che c'è. Pesci che forse fanno capolino e ti salutano, sirene che si affacciano per strizzarti l'occhio mentre non le vedi e Tritone che si scrolla un po' la lunga capigliatura per poi rituffarsi e tu senti un brivido, ti volti, ma lui è già andato via, perché un piccolo occhio umano non può catturarlo. O forse sì? Là fuori il mare parla una lingua diversa, che sorprende e incanta. E io cerco di parlare con questa vita, ma diciamo che mi manca la disinvoltura per una conversazione senza brusche interruzioni.
Poi tornavo di poppa e secondo me la poppa non la puoi fare ovunque, ma solo in alcuni punti e allora oggi facevo piccole strambatine per poppare un po' di qua e un po' di là e soprattutto per non scatafasciarmi, perché la poppa dovrebbe portarti dritta a riva e non a destra o a sinistra, ma io sono stravagante.
E quando arrivi in scioltezza vorresti rigirarti la vela fra le mani e ripartire fra velocità e eleganza ma... ehm, c'è sempre un'ondina che si mette fra la mia prua e la partenza.
Poi c'è la scogliera dove penso 'qui devo orzare e andare avanti, tanto è lontana, ma invece proprio lì davanti cado, perché ho paura, è ovvio e allora mi tocca allontanarmi a nuoto e quindi l'unica soluzione è chiedere che il comune ne tagli un pezzettino.
E poi lo so dalla danza. I progressi sono traditori. Tu li afferri, li vedi, li senti e li metti in un cassettino con la targhetta 'progressi talpa' e credi di averli messi al sicuro, ma il giorno dopo apri e lo trovi vuoto e ti tocca riaprire il cassetto che si trova molto più in basso, quello dove c'è scritto 'basi'. Perché il progresso non ha un andamento lineare, ma immagino che ce l'abbia circolare, quindi prima o poi lo ritrovi, ma come e quando non si sa.
O forse ha un andamento addirittura caotico, cioè un non andamento.
Oggi torno nella city e anche se faccio un po' qui e un po' lì, credo che fra un po' mi immergerò di nuovo nell'arte a tempo pieno.
Il tempo sta per arrivare.

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