Tuesday, April 5, 2016

Bizzosità ingiustificate.

Stamane sono uscita da casa imbizzita.
Non un po' stranita, o inquieta, o triste o che so io. Imbizzita senza mezzi termini. Beh, che c'è di strano? Tutto il mondo, me compresa sa che sono una talpa bizzosa. Ma in genere una scusa per le mie bizze, vera o falsa che sia, la trovo. Questa mattina non c'era. In bici, se i turisti non si scansavano al volo ero decisa a falciarli. Devo dire che questo mi succede quasi sempre. Mi avvicino pericolosamente alle loro zampe e cerco di studiare in quanti millesimi di secondo riescono a spostarsi. I giapponesi sono i più lenti, anche perché il più delle volte hanno il naso all'aria o stanno scattando foto, però non danno soddisfazione, perché se tu li ammazzi o ci vai vicino, loro si scusano. Come si fa a falciare gente così?
Stamattina però avrei potuto.
Cosa è che mi ha riconciliato col mondo? La lezione di danza naturalmente, anche se con le pirouettes non sono andata un granché bene, ma sento che mi avvicino anche quando le perdo, anzi mi voglio spingere a dire che ora sento che le perdo proprio perché mi sto avvicinando. Spero tanto che sia così.
Ma perché ero così imbizzita?

Vuoi proprio saperlo?

Che c'entri tu? Chi ti ha chiamata nel mio blog?

Non mi serve l'invito, entro e basta.

L'ho sempre detto che sei una maleducata, ficcanaso per di più.

Vuoi che ti dica perché eri imbizzita?

No.

E io te lo dico lo stesso.

E io ti spruzzo addosso dell'insetticida anti TT.

Non esiste tale sostanza, sono resistente a qualunque forma di repellente.

In effetti c'era da immaginarselo...

Eri imbizzita con te stessa, perché ieri non hai fatto niente.

Temo tu mi stia confondendo con qualcun altra.

Per niente.

Che io provi tale forma di risentimento nei confronti di me stessa, qualcosa di simile al... senso di colpa, dico bene?

Dici bene.

È impossibile. Come al solito, non capisci niente.

Eppure se ieri fossi rimasta seduta a questa sedia, non ti saresti sentita così, che tu lo creda o no.

Scordatelo. Se fossi rimasta seduta a questa sedia mi sarebbe caduta la testa sulla tastiera, cosa che mi stava già succedendo se non mi fosse arrivato il messaggio della mia amica che mi ha salvato con la sua proposta di girello in centro. Pensa che se lei non mi avesse scritto, la chiorbina mi sarebbe caduta, mi sarei ferita la fronte e con molta probabilità avrei spaccato la tastiera del mio amato Talpa book e oggi non potrei scrivere e neppure nei prossimi giorni... certo che a pensarci bene non sarebbe stato così disastroso...

Ti puoi raccontare tutte le stupidaggini che vuoi, sai bene che dico il vero.

So bene che sei tu a dire un mucchio di fandonie, sei nata apposta per farlo. Secondo me invece sono imbizzita perché nel mio girello in centro non sono riuscita a comprare niente, sai cosa vuol dire niente? Meno male che almeno ho preso un cappuccino, se no dovrei farmi visitare da uno strizzacervelli.

Cosa intendi fare oggi?

Non ci ho ancora pensato. Hai dei suggerimenti a parte quel noioso ritornello sul lavoro che ripeti sempre?

No, ho solo quello, solo che non credo, oggi, di avere bisogno di ricordartelo, checché tu ne dica.

Riesci a sentire il mio odio nei tuoi confronti che cresce a velocità esponenziale?

Sì, ma non mi fa né caldo né freddo.

Io ti consiglio di sparire.

Mi siedo qui, su questa poltrona, a guardarti lavorare.

Perché non ti cerchi un lavoro tuo, invece di guardare me e rompere perennemente le scatole?

Perché questo è il mio lavoro.

Guardare me?

Esatto.

Bel lavoro del cavolo.

Anche secondo me.

Non odierò mai nessuno quanto odio te, sappilo.

Bene.

Sai che faccio? Esco solo per farti dispetto.

Fai pure.

Ti odio, di un odio purissimo, della migliore qualità.

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