Friday, April 1, 2016

Una talpa impaurita.

Nei giorni scorsi, mentre io mi dibattevo tra aeroplanini, gendarmi, pulizia della tana, libri nuovi, vecchi e semivecchi, pirouettes, pesi spostati, paperini, impermeabilini, disegni, matite e chi più ne ha più ne metta, nella casina in cui ho deposto il mio libro riscritto giungevano alcuni commenti lanciati sotto forma di brevi letterine.
Compresi spesso di cinque stelline, non una o due o tre o quattro. Cinque.
Tutto questo dovrebbe farmi piacere, dato che mi piacciono sia le letterine che le stelline e sono anche vanitosa.
Il fatto è che la maggior parte di quelle letterine comprese di stelline sono piovute tipo un'ora dopo la ripubblicazione. Qualcuna un po' più in là, ma insomma siamo lì.
Come hanno fatto questi qui a leggere il mio libro, che poi era già lì, non nuovo, solo un po' spolverato, ma è praticamente lo stesso che non si è filato nessuno per qualche anno, ecco, come hanno fatto a leggerlo in un'ora o poco più? È chiaro che oltre che dal signor King, dovrei prendere lezioni da loro.
Io non ho risposto e mi sono infilata nella mia buchina, non per ingratitudine, ma perché tutto questo mi turba e mi fa anche un po' paura.
E per domare il tremolio delle mie zampine ora vado a lezione, dove stelline e letterine eventuali sono duramente conquistate e forse alcune non le conquisterò mai.

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