Dopo i giorni dedicati al mondo British in cui mi sono persa in mondi diversi distribuendo figurette non indifferenti, avevo previsto un effetto rebound che mi avrebbe scalzato dai miei, ehm, diciamo doveri, sputandomi chissà dove come una palla di cannone.
Ma invece non è successo e questo mi preoccupa.
Contrariamente al previsto, il più rigido rigore si è impossessato di me, al punto da farmi temere che il sentirsi British possa diventare una specie di malattia di cui non ci si libera.
Da giorni, esattamente da giovedì, sto scrivendo come una pazza.
Come una pazza per me vuol dire attestarmi sui livelli più alti.
Può essere utile sapere che ho definito tre tipi di obiettivi quotidiani; (punto e virgola) uno basso, al di sotto del quale non dovrei mai (mai significa proprio mai) andare; (di nuovo punto e virgola) uno medio, che dà una certa soddisfazione e uno top, che mi definisce una specie di campionessa.
Dunque.
Il primo ha dei problemucci con quel mai, che talvolta si trasforma e diventa 'vabbè, se oggi salto chi se ne importa, mica posso essere così rigida'. Sono i giorni in cui il panciolle si impadronisce di me e mi porta a saltellare per la città in cerca di cose da vedere e da annusare.
Il secondo sarebbe bellino se non fosse che quando arrivo lì e mi fermo perché sono stremata, dopo un paio d'ore di contentezza, vivo un tipo di sconforto che dice 'vabbè, oggi sono andata bene, ma dato che c'ero allora potevo arrivare anche al top. Cavolo, mancava pochissimo'.
Il terzo è top e non si porta dietro alcun tipo di pensiero, chiudo il computer come chi ha fatto i compiti e fino al giorno dopo può distendersi sull'amaca.
Fino a ieri.
Dopo aver letto del plateau, questo piano top, comincia a somigliare pericolosamente a quel plateau in cui è proibito fermarsi.
Però questo top, è top per davvero e non credo che dovrei avere di simili pensieri.
Da questa analisi emerge che la posizione peggiore è quella via di mezzo, in cui mi sono fermata a pochi passi dal traguardo, mentre la migliore è quella al di sotto del primo livello, cioè quella in cui spengo il computer e me ne vado in giro, fregandomene di ogni programma.
Il che conferma, che sono una talpa da panciolle.
Nonostante questo, da giovedì sono al livello top e non so spiegarmi il perché.
E non è tutto.
Nella mia tana ho una chitarra, che non so suonare, anche se ogni tanto ci provo.
Per mesi me ne ero dimenticata, quando un giorno, senza apparenti ragioni, ha ricominciato a ballonzolarmi davanti agli occhi, con un'insistenza tale che non ho potuto fare altro che toglierla dalla sua custodia, ripristinare il leggio con spartiti e quant'altro, accordarla, e riprovarci. Da due giorni ogni volta che la vedo, cioè sempre, provo un irresistibile desiderio di suonarla. E così faccio. Anche se non mi riesce.
Cosa mi sta succedendo?
Ma invece non è successo e questo mi preoccupa.
Contrariamente al previsto, il più rigido rigore si è impossessato di me, al punto da farmi temere che il sentirsi British possa diventare una specie di malattia di cui non ci si libera.
Da giorni, esattamente da giovedì, sto scrivendo come una pazza.
Come una pazza per me vuol dire attestarmi sui livelli più alti.
Può essere utile sapere che ho definito tre tipi di obiettivi quotidiani; (punto e virgola) uno basso, al di sotto del quale non dovrei mai (mai significa proprio mai) andare; (di nuovo punto e virgola) uno medio, che dà una certa soddisfazione e uno top, che mi definisce una specie di campionessa.
Dunque.
Il primo ha dei problemucci con quel mai, che talvolta si trasforma e diventa 'vabbè, se oggi salto chi se ne importa, mica posso essere così rigida'. Sono i giorni in cui il panciolle si impadronisce di me e mi porta a saltellare per la città in cerca di cose da vedere e da annusare.
Il secondo sarebbe bellino se non fosse che quando arrivo lì e mi fermo perché sono stremata, dopo un paio d'ore di contentezza, vivo un tipo di sconforto che dice 'vabbè, oggi sono andata bene, ma dato che c'ero allora potevo arrivare anche al top. Cavolo, mancava pochissimo'.
Il terzo è top e non si porta dietro alcun tipo di pensiero, chiudo il computer come chi ha fatto i compiti e fino al giorno dopo può distendersi sull'amaca.
Fino a ieri.
Dopo aver letto del plateau, questo piano top, comincia a somigliare pericolosamente a quel plateau in cui è proibito fermarsi.
Però questo top, è top per davvero e non credo che dovrei avere di simili pensieri.
Da questa analisi emerge che la posizione peggiore è quella via di mezzo, in cui mi sono fermata a pochi passi dal traguardo, mentre la migliore è quella al di sotto del primo livello, cioè quella in cui spengo il computer e me ne vado in giro, fregandomene di ogni programma.
Il che conferma, che sono una talpa da panciolle.
Nonostante questo, da giovedì sono al livello top e non so spiegarmi il perché.
E non è tutto.
Nella mia tana ho una chitarra, che non so suonare, anche se ogni tanto ci provo.
Per mesi me ne ero dimenticata, quando un giorno, senza apparenti ragioni, ha ricominciato a ballonzolarmi davanti agli occhi, con un'insistenza tale che non ho potuto fare altro che toglierla dalla sua custodia, ripristinare il leggio con spartiti e quant'altro, accordarla, e riprovarci. Da due giorni ogni volta che la vedo, cioè sempre, provo un irresistibile desiderio di suonarla. E così faccio. Anche se non mi riesce.
Cosa mi sta succedendo?
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