Il vento birbone è ancora qui, arruffa sempre le nuvole e anche io sono qui. Per qui intendo al tavolo, davanti alle finestre e alle nuvole arruffate dal vento birbone.
Niente danza oggi, anche se avevo appena ricominciato, perché la mia insegnante si è ammalata. Il suo messaggio mi è giunto ieri sera, sul tardino, in un momento di follia. Stavo pulendo la tana, o almeno una parte, e avevo iniziato a farlo alle otto passate, che vuol dire che alle dieci e mezza non avevo ancora cenato e tutto questo spiega anche perché stanotte abbia avuto degli incubi mentre in genere sogno farfalline, fiorellini e arcobaleni.
Perché mi sia messa a pulire a quell'ora tarda non ci è dato saperlo.
Quindi ho accolto il messaggio con un misto di sollievo e di dispiacere.
Però ieri non sono successe solo cose brutte.
Ieri sono tornata dal signor Thaddeus.
Tale signore abita nei MOOC, che sta per Ma Ora Occorre Capire, anche se io, come sempre, non capisco quasi niente.
Questo luogo pullula di professori all'apparenza tutti molto cordiali e simpatici, ma qualcosa inizia a dirmi che quella loro apparente simpatia sia una specie di trappola per talpe.
Alcuni corsi hanno scadenze settimanali, sì come il latte, quelle famose deadline; (punto e virgola) altri non ne hanno, vai lì e fai una lezioncina quando ti pare. Di questo ultimo tipo ne ho iniziato uno, proprio in virtù di questa sua caratteristica non scadente. Infatti lo sto facendo da un anno, si intitola Learning how to learn e l'unica cosa che ho imparato è che per imparare meglio bisogna ridurre tutto in chunk (per dovere di sincerità sono costretta a dire che questo termine non me lo ricordavo e pochi istanti fa ho dovuto riaprire la pagina della lezioncella per cercarlo, quindi non ho imparato neppure questo nonostante lo ripetano fino all'ossessione). Dicevo. Questi chunk bisogna fare per imparare. Ma io i chunk non li so fare, quindi sono destinata a non imparare. L'altro concetto chiaro è la famosa deadline, che in genere non mi piace, ma la loro sì, perché va fissata nella giornata e funziona così: tu dici 'alle cinque oggi finisco, punto e basta' e alle cinque chiudi tutto. Io questa ho deciso di adottarla senza pensarci mezza volta. C'è solo un dubbietto che ogni tanto mi viene, che è questo: 'ma quando arrivano quelle cinque, bisogna aver finito tutto? Cioè, è importante la dead o la line? Io non lo so, ma alle cinque chiudo tutto e chi s'è visto s'è visto'. Il corso, chissà se mai lo finirò. Anche perché ora c'è il signor Thaddeus.
Si tratta di un ragazzo con i capelli un po' lunghi con le treccine, che sta sempre seduto e ha una mano, la destra, con le unghie lunghe e una con le unghie corte, perché suona la chitarra. Se lo può scordare che io mi faccia crescere le unghie a una mano sola, questo sia chiaro fin da subito.
Anche questo signore non è nuovo nella mia vita, perché questo corso, che non è senza scadenza come l'altro (e quindi io finisco sempre deteriorata perché vado oltre la data), l'ho cominciato già tre volte e mi sono sempre fermata alla prima settimana.
Cosa succede? Che la prima ormai la so a memoria, quindi comincio tutta baldanzosa e mi sento anche una specie di genio, perché so tutto, poi arriva la seconda e mi blocco.
Ma stavolta, sento che è quella buona (faccio notare che lo dico sempre, ma prima o poi sarà davvero quella buona o no?)
Il corso inizia sempre con un punto oscuro, perché come ho già detto la prima settimana è sempre la stessa, che io ogni volta ignoro anche se lo so che mi turba e getta un'ombra sulla serenità necessaria al mio apprendimento. Dice di scegliere fra chitarra acustica e elettrica. Ecco. La mia è classica. Perché, perché diavolo il signor Thaddeus non nomina la mia chitarrina? No, questa cosa non getta un'ombra, questa cosa mi fa imbizzire, mi fa iniziare il corso imbizzita e getta un'ombra sul mio rapporto con lui.
Comunque mi sforzo di essere superiore e cerco anche di pensare che non sia un problema. Del resto la mia chitarrina NON PUO' (come si fa la o maiuscola con l'accento?) essere uno sbaglio.
Poi arriva il secondo inghippo. Lui le note e quindi le corde, non le chiama DO RE MI Fa etc, ma le chiama A B C etc e quindi, oltre a cercare di ricordare le note sulle corde, le note sul pentagramma, devo anche ricordarmi a cosa corrisponda la A e poi la B e la C e via dicendo. È chiaro a tutti che l'impresa è quasi folle. Ma io proseguo imperterrita.
Arriva così il terzo inghippo, quello che nelle precedenti sessioni durate non più di una settimana avevo deciso a priori di evitare, ma siccome stavolta mi sento coraggiosa, ho deciso invece di superare.
Gli esami, con il signor Thaddeus, si fanno inviandogli il video dell'esercizio, ovvero delle mie zampine sulla chitarra.
Perché ho deciso di spargere figurette non solo nel mondo britannico, ma anche in quello delle lontane americhe? Non lo so, forse sotto sotto odio il mondo e voglio punirlo di qualcosa.
Ieri ho guardato la spiegazione del signor Thaddeus su come si può registrare il proprio esamuccio e inviarlo.
Prima bisogna usare Garage Band e fare un centinaio di operazioni di cui ho capito solo la prima, cioè aprire l'applicazione. Dopo aver fatto questo centinaio di cose, come se non bastasse bisogna farsi un accout in un posto che si chiama Soundcloud, buttare lì dentro il file e appiccicare il link che questo posto ci dovrebbe dare indietro da qualche altra parte che non ho capito perché il signor Thaddeus lo veda.
Va da sé che in mezzo a tutte queste operazioni, allucinanti anche solo a pensarle, dovrebbe esserci l'esercizio da svolgere che, in teoria, dovrebbe essere la cosa più difficile, il vero scoglio, il vero scopo del corso.
Ecco.
Che dire. Buona giornata talpa.
E che il signor Thaddeus mi assista e inserisca la chitarra classica fra le dilette, se non vuole fare una finaccia.
Niente danza oggi, anche se avevo appena ricominciato, perché la mia insegnante si è ammalata. Il suo messaggio mi è giunto ieri sera, sul tardino, in un momento di follia. Stavo pulendo la tana, o almeno una parte, e avevo iniziato a farlo alle otto passate, che vuol dire che alle dieci e mezza non avevo ancora cenato e tutto questo spiega anche perché stanotte abbia avuto degli incubi mentre in genere sogno farfalline, fiorellini e arcobaleni.
Perché mi sia messa a pulire a quell'ora tarda non ci è dato saperlo.
Quindi ho accolto il messaggio con un misto di sollievo e di dispiacere.
Però ieri non sono successe solo cose brutte.
Ieri sono tornata dal signor Thaddeus.
Tale signore abita nei MOOC, che sta per Ma Ora Occorre Capire, anche se io, come sempre, non capisco quasi niente.
Questo luogo pullula di professori all'apparenza tutti molto cordiali e simpatici, ma qualcosa inizia a dirmi che quella loro apparente simpatia sia una specie di trappola per talpe.
Alcuni corsi hanno scadenze settimanali, sì come il latte, quelle famose deadline; (punto e virgola) altri non ne hanno, vai lì e fai una lezioncina quando ti pare. Di questo ultimo tipo ne ho iniziato uno, proprio in virtù di questa sua caratteristica non scadente. Infatti lo sto facendo da un anno, si intitola Learning how to learn e l'unica cosa che ho imparato è che per imparare meglio bisogna ridurre tutto in chunk (per dovere di sincerità sono costretta a dire che questo termine non me lo ricordavo e pochi istanti fa ho dovuto riaprire la pagina della lezioncella per cercarlo, quindi non ho imparato neppure questo nonostante lo ripetano fino all'ossessione). Dicevo. Questi chunk bisogna fare per imparare. Ma io i chunk non li so fare, quindi sono destinata a non imparare. L'altro concetto chiaro è la famosa deadline, che in genere non mi piace, ma la loro sì, perché va fissata nella giornata e funziona così: tu dici 'alle cinque oggi finisco, punto e basta' e alle cinque chiudi tutto. Io questa ho deciso di adottarla senza pensarci mezza volta. C'è solo un dubbietto che ogni tanto mi viene, che è questo: 'ma quando arrivano quelle cinque, bisogna aver finito tutto? Cioè, è importante la dead o la line? Io non lo so, ma alle cinque chiudo tutto e chi s'è visto s'è visto'. Il corso, chissà se mai lo finirò. Anche perché ora c'è il signor Thaddeus.
Si tratta di un ragazzo con i capelli un po' lunghi con le treccine, che sta sempre seduto e ha una mano, la destra, con le unghie lunghe e una con le unghie corte, perché suona la chitarra. Se lo può scordare che io mi faccia crescere le unghie a una mano sola, questo sia chiaro fin da subito.
Anche questo signore non è nuovo nella mia vita, perché questo corso, che non è senza scadenza come l'altro (e quindi io finisco sempre deteriorata perché vado oltre la data), l'ho cominciato già tre volte e mi sono sempre fermata alla prima settimana.
Cosa succede? Che la prima ormai la so a memoria, quindi comincio tutta baldanzosa e mi sento anche una specie di genio, perché so tutto, poi arriva la seconda e mi blocco.
Ma stavolta, sento che è quella buona (faccio notare che lo dico sempre, ma prima o poi sarà davvero quella buona o no?)
Il corso inizia sempre con un punto oscuro, perché come ho già detto la prima settimana è sempre la stessa, che io ogni volta ignoro anche se lo so che mi turba e getta un'ombra sulla serenità necessaria al mio apprendimento. Dice di scegliere fra chitarra acustica e elettrica. Ecco. La mia è classica. Perché, perché diavolo il signor Thaddeus non nomina la mia chitarrina? No, questa cosa non getta un'ombra, questa cosa mi fa imbizzire, mi fa iniziare il corso imbizzita e getta un'ombra sul mio rapporto con lui.
Comunque mi sforzo di essere superiore e cerco anche di pensare che non sia un problema. Del resto la mia chitarrina NON PUO' (come si fa la o maiuscola con l'accento?) essere uno sbaglio.
Poi arriva il secondo inghippo. Lui le note e quindi le corde, non le chiama DO RE MI Fa etc, ma le chiama A B C etc e quindi, oltre a cercare di ricordare le note sulle corde, le note sul pentagramma, devo anche ricordarmi a cosa corrisponda la A e poi la B e la C e via dicendo. È chiaro a tutti che l'impresa è quasi folle. Ma io proseguo imperterrita.
Arriva così il terzo inghippo, quello che nelle precedenti sessioni durate non più di una settimana avevo deciso a priori di evitare, ma siccome stavolta mi sento coraggiosa, ho deciso invece di superare.
Gli esami, con il signor Thaddeus, si fanno inviandogli il video dell'esercizio, ovvero delle mie zampine sulla chitarra.
Perché ho deciso di spargere figurette non solo nel mondo britannico, ma anche in quello delle lontane americhe? Non lo so, forse sotto sotto odio il mondo e voglio punirlo di qualcosa.
Ieri ho guardato la spiegazione del signor Thaddeus su come si può registrare il proprio esamuccio e inviarlo.
Prima bisogna usare Garage Band e fare un centinaio di operazioni di cui ho capito solo la prima, cioè aprire l'applicazione. Dopo aver fatto questo centinaio di cose, come se non bastasse bisogna farsi un accout in un posto che si chiama Soundcloud, buttare lì dentro il file e appiccicare il link che questo posto ci dovrebbe dare indietro da qualche altra parte che non ho capito perché il signor Thaddeus lo veda.
Va da sé che in mezzo a tutte queste operazioni, allucinanti anche solo a pensarle, dovrebbe esserci l'esercizio da svolgere che, in teoria, dovrebbe essere la cosa più difficile, il vero scoglio, il vero scopo del corso.
Ecco.
Che dire. Buona giornata talpa.
E che il signor Thaddeus mi assista e inserisca la chitarra classica fra le dilette, se non vuole fare una finaccia.
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