Era giusto che oggi avessi dei regaletti, subito subito.
Intanto stamattina pioveva e quindi ho potuto indossare il mio impermeabilino blu, che non è poco.
Al ritorno mi sono fermata a mangiare una delle mie schiacciatine preferite nel bar dove ti chiamano tesoro, non per finta, ma perché sono davvero allegri e affettuosi. Siccome c'era un bel po' di caos, non mi hanno individuato subito come quella del cappuccino, quindi ho potuto chiederlo, vivendo l'illusione che nessuno lo sapesse e che fosse una meravigliosa novità. Era molto buono, come sempre.
Mentre ero lì, la mia cine-amica mi ha chiesto se ero libera stasera. Ho letto il messaggio nel momento in cui pensavo che una capatina al festival dei superpoteri stasera non me la levava nessuno, ma di fronte a questo messaggio ho pensato che una volta nella vita potessi anche essere meno cocciuta e aprirmi alle proposte del mondo.
Quindi ho scritto un messaggio molto ragionevole e aperto. Ma come ho detto più volte, non sono solo io a essere bizzosa e cocciuta e impaziente e per il momento può bastare, ma anche tutti gli oggetti che mi circondano, in particolare i dispositivi elettronici che hanno un'anima. Per questo il mio cellulare ha letto questo messaggio, non l'ha riconosciuto come mio, ha pensato che fossi impazzita e si è rifiutato di inviarlo. 'no talpa, io questo messaggio non te lo invio, te lo puoi scordare' 'dai, per favore, invialo' 'no, ho detto di no, mangia e non insistere'.
Siccome oggi è la giornata del ritrovarmi non mi sono imbizzita con lui, ho pensato che appena fuori da lì lo avrei inviato.
Fuori ho provato, ero a cielo aperto e non avrei dovuto avere problemi, ma lui continuava a dirmi 'nessun servizio' anche se di servizio lì ce n'è e anche parecchio. Ma niente, lui ha incrociato le braccia e si è rifiutato di fare qualunque cosa. La mia ragionevolezza si è assottigliata alla velocità della luce e è un miracolo che al momento non giaccia nel fiume.
Arrivata a casa ho deciso di dare un'occhiatina al programma serale del festival che mi dà i superpoteri e ho scoperto che la serata mi faceva un regaletto speciale. In quel panorama di film impegnatissimi, stasera sarà proiettata, apposta per me, una commedia romantica.
Il mio cellulare a quel punto si è ripreso e io sono tornata alla vecchia me, abbandonando ogni proposito di apertura e ragionevolezza e scrivendo 'stasera sono nel mio cinema. Chiunque voglia seguirmi è benvenuto, ma io sarò lì e solo lì'. Invio. Inviato.
'Ora sì che si ragiona, talpa, vedi che questo te l'ho inviato?'
Del resto io ci provo a uscire dai miei panni, ma se il mondo non collabora, cosa ci posso fare?
Intanto stamattina pioveva e quindi ho potuto indossare il mio impermeabilino blu, che non è poco.
Al ritorno mi sono fermata a mangiare una delle mie schiacciatine preferite nel bar dove ti chiamano tesoro, non per finta, ma perché sono davvero allegri e affettuosi. Siccome c'era un bel po' di caos, non mi hanno individuato subito come quella del cappuccino, quindi ho potuto chiederlo, vivendo l'illusione che nessuno lo sapesse e che fosse una meravigliosa novità. Era molto buono, come sempre.
Mentre ero lì, la mia cine-amica mi ha chiesto se ero libera stasera. Ho letto il messaggio nel momento in cui pensavo che una capatina al festival dei superpoteri stasera non me la levava nessuno, ma di fronte a questo messaggio ho pensato che una volta nella vita potessi anche essere meno cocciuta e aprirmi alle proposte del mondo.
Quindi ho scritto un messaggio molto ragionevole e aperto. Ma come ho detto più volte, non sono solo io a essere bizzosa e cocciuta e impaziente e per il momento può bastare, ma anche tutti gli oggetti che mi circondano, in particolare i dispositivi elettronici che hanno un'anima. Per questo il mio cellulare ha letto questo messaggio, non l'ha riconosciuto come mio, ha pensato che fossi impazzita e si è rifiutato di inviarlo. 'no talpa, io questo messaggio non te lo invio, te lo puoi scordare' 'dai, per favore, invialo' 'no, ho detto di no, mangia e non insistere'.
Siccome oggi è la giornata del ritrovarmi non mi sono imbizzita con lui, ho pensato che appena fuori da lì lo avrei inviato.
Fuori ho provato, ero a cielo aperto e non avrei dovuto avere problemi, ma lui continuava a dirmi 'nessun servizio' anche se di servizio lì ce n'è e anche parecchio. Ma niente, lui ha incrociato le braccia e si è rifiutato di fare qualunque cosa. La mia ragionevolezza si è assottigliata alla velocità della luce e è un miracolo che al momento non giaccia nel fiume.
Arrivata a casa ho deciso di dare un'occhiatina al programma serale del festival che mi dà i superpoteri e ho scoperto che la serata mi faceva un regaletto speciale. In quel panorama di film impegnatissimi, stasera sarà proiettata, apposta per me, una commedia romantica.
Il mio cellulare a quel punto si è ripreso e io sono tornata alla vecchia me, abbandonando ogni proposito di apertura e ragionevolezza e scrivendo 'stasera sono nel mio cinema. Chiunque voglia seguirmi è benvenuto, ma io sarò lì e solo lì'. Invio. Inviato.
'Ora sì che si ragiona, talpa, vedi che questo te l'ho inviato?'
Del resto io ci provo a uscire dai miei panni, ma se il mondo non collabora, cosa ci posso fare?
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