Tuesday, April 5, 2016

Un proposito importante.

Eccomi di nuovo qui.
Ci vengo perché così posso ascoltare la musica, TT mi vede scrivere e non si insospettisce. Che poi scriva qui o da un'altra parte poco importa.
Mi sa che stasera ci riprovo, ad andare a una di quelle cose cinematografiche che non è un cartone né una commedia romantica.
In realtà si tratta di un festival che l'anno scorso mi fece venire forti dubbi esistenziali. Mi chiesi, con una certa insistenza, perché nella vita alcune donne fossero chiamate a vite e compiti molto più duri dei miei. Mi sembrava ci fosse una certa ingiustizia in questo, però c'erano anche molte cose che mi sfuggivano, compreso il fatto che essere chiamati a grandi compiti non è detto che sia una sfortuna, potrebbe anche essere il contrario.
Quella sera pensai anche che quella che mi sembrava disparità poteva avere un pareggio in una prospettiva molto più ampia di quella che potevo avere io in una singola, minuscola vita e quindi immaginai che in vite precedenti avessi guidato schiere di donne in rivoluzioni coraggiosissime e che fossi stata una guerriera forte e fiera.
Mi rassicurai talmente a questa visione, che capii che il riposo che mi godevo era più che meritato, dopo tutte quelle fatiche. 
Il panciolle, se mai ce ne fosse stato bisogno, si impossessò di me con più forza e non solo lui. 
Capii anche che quella compensazione che aveva generato in me un certo disagio, era invece necessaria, perché il mondo attuale non fosse solo pesante ma anche leggero, e che io ero deputata, stavolta, a portare leggerezza. Mentre tornavo a casa nella notte, capii che Paperino era la mia guida in questa vita, con tutto quello che si porta dietro.
È così che paperi, leggerezza, amache e panciolle sono entrati di diritto nella mia vita e ne sono diventati la struttura portante, al punto che penso che se li abbandonassi, nel mondo verrebbe a mancare qualcosa di importante.
Questo capii.
Stasera vorrei andare all'inaugurazione di quella manifestazione che fu così rivelatrice per me. 
Tra l'altro il film di apertura è di due gemelli che l'anno scorso erano presenti per un corto e sono due pazzi. Mi spiace solo che stasera non siano presenti, perché li avrei rivisti volentieri.
Loro hanno saputo coltivare uno spirito folle e leggero fra una bomba e l'altra, ecco perché mi piacciono.
E c'era anche una bambina che suonava il violoncello e per potersi concentrare mentre fuori la guerra imperversava, pensava al mare. Il giornalista continuava a chiederle come riuscisse a suonare in mezzo a quel casino, perché alcuni giornalisti sono stupidamente cocciuti e vorrebbero sentirsi dire quello che hanno già nella testa, e lei continuava a ripetere che pensava al mare e non ce l'aveva un altro metodo, quello era al suo, anche se non piaceva molto al giornalista.
Io torno in quella sala, a un anno di distanza in cui mi sono sforzata di portare avanti il mio proposito e credo anche di avere fatto un buon lavoro.
Perché in questa vita sono la parte leggera del mondo.
Anche se spero di mantenere in me anche quella guerriera che sono stata.

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