Thursday, March 31, 2016

Il Talpa-marzo.

Oggi è l'ultimo giorno del mese e quindi voglio onorarlo dicendo cosa mi ha portato.
Il talpa mese di marzo ha portato, in ordine sparso perché quello cronologico non me lo ricordo.

Un aeroplanino in un hangar, blu e rosso con le stelle bianche sulla coda, chiamato Talpaplane e fornito dalle Vpn airlines.

Un libro nuovo finito.

Un libro vecchio riscritto.

Un nuovo raccontello.

Un libro nuovo iniziato.

Un altro libro vecchio in riscrittura. (come faccio a non fare confusione?)

Duecentodiciotto ore, trentadue minuti e cinque secondi di panciolle. Escluse le ore di sonno, naturalmente, perché quello non è panciolle.


Un body nuovo. (Verde)

Due pirouettes quasi perfette a sinistra dotate di una certa ripetibilità, che è quando vuol dire che forse non è un caso ma stai imparando davvero. 

Un applauso in sala per il miracolo delle pirouettes avvenute, che mi ha reso felice finché non ho capito che sottolineava la mia inettitudine. Ma a volte è meglio non stare a sottilizzare.

Un peso che ha iniziato a spostarsi fra il primo e il secondo dito e dà delle soddisfazioni.

Un taglio di capelli spettacolare.

Uno stereo tornato a casa sano e salvo.

Cinquantacinque bizzelle registrate più un centinaio non registrate dalla mia memoria.

Due matite rosse e blu di quelle che usano le maestre cattive e che io probabilmente non userò mai, ma averle mi fa sentire bene.

Un corso di inglese terminato, in cui non ho imparato niente, come era prevedibile, ma mi sono divertita moltissimo.

Ottantaquatttro cappuccini.

La comprensione di niente popo' di meno che Leonardo da Vinci, mio amico.

Un impermeabilino blu.

Sei puntate della prima serie della mia vita, e forse ultima.

Un maggiordomo non pervenuto, per fortuna, perché non tutti i mali vengono per nuocere.

Una tosse persistente stroncata grazie alle cure consigliate dallo scrittore Thomas Mann nella Montagna incantata. Perché in effetti la lettura forse serve a qualcosa.

Una visita-regaletto in un museo spettacolare in cui ho trovato perfino quattro talpe.

Milleduecentoventidue giri in bici.

Un'entrata non proprio trionfale nel Netflix mondo.

Un confronto finito a schifio con le forze dell'ordine a cui mi ero spontaneamente consegnata. Che mi ha insegnato che la sincerità può essere controproducente e quindi va usata con parsimonia.

Mi pare di avere finito.
Come si fa con i ringraziamenti quando si riceve l'Oscar, chiedo scusa per le cose che sicuramente saranno sfuggite al mio elencuccio.

Inoltre. Mancano tre ore e tredici minuti alla fine del mese e come insegna Philip Petit, molti funamboli muoiono negli ultimi tre passi, proprio quando pensano di essere arrivati. Io voglio solo dire che sottovalutare le ultime tre ore non è saggio, ecco.

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