In tutto questo trambusto mi sono dimenticata che dovevo lavorare.
Mi torna in mente solo ora.
Ma credo che fra poco dovrò applicare la seconda sessione della Montagna-terapia.
Il sole mi dà noia esattamente come ieri, ma prima di sbizzellare, ho appeso le tendine, così eviterò di dovermi scusare in seguito.
Però mi serve il freddo. E siccome nel frigo non ci sto, devo stare all'aria aperta. Che significa che non posso neanche prendere cappuccini e leggere.
Dunque.
Ho superato la prova del viaggio in bici, perché sono giunta a destinazione e quella della lezione di danza, perché l'ho fatta tutta.
Quindi non sono grave.
Ma c'è una differenza.
Mentre di solito attingo a un'energia che è continua, inesauribile e direttamente disponibile, oggi c'è uno gnomo tra me e lei, che deve prenderla da una specie di fiume e metterla in un secchiello con una paletta e io, per oggi, devo pescarla da lì.
Non ho niente contro gli gnomi, ma il mio è un po' scansafatiche e tra un'azione e l'altra si siede, scruta il cielo e pensa ai fatti suoi. Si riscuote quando mi sente urlare che me ne serve dell'altra. Ecco, da questo si può capire che la mia non è la condizione ottimale per fare le cose, ma sempre meglio che non avere neppure quello gnomo.
Ecco perché non sono grave.
La seconda sessione di terapia, secondo i miei piani dovrebbe riportarmi a contatto diretto con la fonte, in modo da poter ringraziare lo gnomo e spedirlo a guardare le stelle a casa sua.
Inutile dire che c'è dell'incompatibilità tra la terapia e il lavoro, quindi pazienza.
Mi torna in mente solo ora.
Ma credo che fra poco dovrò applicare la seconda sessione della Montagna-terapia.
Il sole mi dà noia esattamente come ieri, ma prima di sbizzellare, ho appeso le tendine, così eviterò di dovermi scusare in seguito.
Però mi serve il freddo. E siccome nel frigo non ci sto, devo stare all'aria aperta. Che significa che non posso neanche prendere cappuccini e leggere.
Dunque.
Ho superato la prova del viaggio in bici, perché sono giunta a destinazione e quella della lezione di danza, perché l'ho fatta tutta.
Quindi non sono grave.
Ma c'è una differenza.
Mentre di solito attingo a un'energia che è continua, inesauribile e direttamente disponibile, oggi c'è uno gnomo tra me e lei, che deve prenderla da una specie di fiume e metterla in un secchiello con una paletta e io, per oggi, devo pescarla da lì.
Non ho niente contro gli gnomi, ma il mio è un po' scansafatiche e tra un'azione e l'altra si siede, scruta il cielo e pensa ai fatti suoi. Si riscuote quando mi sente urlare che me ne serve dell'altra. Ecco, da questo si può capire che la mia non è la condizione ottimale per fare le cose, ma sempre meglio che non avere neppure quello gnomo.
Ecco perché non sono grave.
La seconda sessione di terapia, secondo i miei piani dovrebbe riportarmi a contatto diretto con la fonte, in modo da poter ringraziare lo gnomo e spedirlo a guardare le stelle a casa sua.
Inutile dire che c'è dell'incompatibilità tra la terapia e il lavoro, quindi pazienza.
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