Ho scoperto un nuovo bar in cui hanno panini fantastici, un cappuccino degno di essere chiamato tale e uno staff tra i più simpatici e accoglienti che si possano trovare.
Tra loro sono allegri e a tratti anche un po' bizzosi, tanto sono in confidenza e sono talmente rilassati e presenti nel loro lavoro, che trattano i clienti, tutti, come fossero creaturine speciali. Ti chiamano tesoro, ma non in quel modo finto che allunga la o e calca sulla s, no, per loro è un modo pratico e allegro di chiamare la gente e stabilire un contatto.
Il locale è carino, cosa importante per me, che sono della bilancia, i tavoli tondi, di legno e le sedie confortevoli. Anche la luce, non forte e calda, col sole che si allunga dalla porta, mi soddisfa.
Non ci vado spesso, solo ogni tanto, soprattutto prima dell'inglese, perché è di strada.
Ma sono bastate queste volte perché al banco il ragazzo, che tra l'altro non è per niente brutto e anche questo vale la pena di dirlo, mi dica 'cappuccino?' prima che io possa proferire parola. Ormai lo so, mi basta frequentare un bar per qualche giorno perché il cappuccino mi si appiccichi addosso.
Per spezzare la tendenza sarebbe il caso che io un giorno entrassi e dicessi 'no, vorrei una cioccolata calda, grazie'. Li spiazzerei tutti. Ma io non voglio una cioccolata calda, voglio un cappuccino. È tutto qui il problema.
Il corso di inglese poi, è il corso più divertente che abbia mai fatto e posso assicurare che ne ho fatti tanti, tutti più o meno senza grandi risultati, esito a cui probabilmente neppure questo sfuggirà, quindi che almeno mi diverta, visto che l'inglese non lo imparo. O forse non lo imparo per continuare a fare i corsi, vai a sapere come funziona il cervello talposo.
Fatto sta che al corso continuano le presentazioni, che aprono mondi sulle teste delle persone e vedere (forse l'ho già detto), come in ogni testa siano infilati oggetti diversi, è strabiliante. Se le aprissi tutte, in ognuna troverei dei giocattoli unici. E se anche fossero gli stessi, sarebbero diversi. Che roba!
In ogni caso questa qui è fissata con i Jigsaw puzzles. Io questa parola, jigsaw, non l'avevo mai sentita in vita mia. I puzzles sì, anche se non mi hanno mai appassionato particolarmente. Certo, siccome sono una talpa, dopo la presentazione mi è venuta subito voglia di comprare uno, perché mi piacerebbe mettere nella mia testa tutti i giocattoli delle teste degli altri e questo probabilmente è piuttosto stupido e tipico della mente talposa, piuttosto che di quella umana.
Comunque lei a un certo punto ha proiettato l'immagine di un personaggio Disney, un paperopolese. Tutti, compresa l'insegnante, si sono voltati a guardarmi. Devo dirlo, erano sguardi contenti e io ero felice, mentre guardavo l'immagine.
Quello accanto a me mi fa 'Donald duck!'. Io l'ho guardato torva 'Uncle Scrooge', l'ho corretto. Perché quello proiettato era Paperone e non Paperino. Quindi sono felice di aver reso sensibile una ventina di persone alla presenza di Paperino nel mondo, non saranno più gli stessi, ma sento un grande disappunto nei confronti di errori così grossolani sul mondo di Paperopoli.
Dovrei forse aprire un corso universitario sui personaggi Disney per colmare le loro lacune? Me lo sto domandando seriamente.
Tra loro sono allegri e a tratti anche un po' bizzosi, tanto sono in confidenza e sono talmente rilassati e presenti nel loro lavoro, che trattano i clienti, tutti, come fossero creaturine speciali. Ti chiamano tesoro, ma non in quel modo finto che allunga la o e calca sulla s, no, per loro è un modo pratico e allegro di chiamare la gente e stabilire un contatto.
Il locale è carino, cosa importante per me, che sono della bilancia, i tavoli tondi, di legno e le sedie confortevoli. Anche la luce, non forte e calda, col sole che si allunga dalla porta, mi soddisfa.
Non ci vado spesso, solo ogni tanto, soprattutto prima dell'inglese, perché è di strada.
Ma sono bastate queste volte perché al banco il ragazzo, che tra l'altro non è per niente brutto e anche questo vale la pena di dirlo, mi dica 'cappuccino?' prima che io possa proferire parola. Ormai lo so, mi basta frequentare un bar per qualche giorno perché il cappuccino mi si appiccichi addosso.
Per spezzare la tendenza sarebbe il caso che io un giorno entrassi e dicessi 'no, vorrei una cioccolata calda, grazie'. Li spiazzerei tutti. Ma io non voglio una cioccolata calda, voglio un cappuccino. È tutto qui il problema.
Il corso di inglese poi, è il corso più divertente che abbia mai fatto e posso assicurare che ne ho fatti tanti, tutti più o meno senza grandi risultati, esito a cui probabilmente neppure questo sfuggirà, quindi che almeno mi diverta, visto che l'inglese non lo imparo. O forse non lo imparo per continuare a fare i corsi, vai a sapere come funziona il cervello talposo.
Fatto sta che al corso continuano le presentazioni, che aprono mondi sulle teste delle persone e vedere (forse l'ho già detto), come in ogni testa siano infilati oggetti diversi, è strabiliante. Se le aprissi tutte, in ognuna troverei dei giocattoli unici. E se anche fossero gli stessi, sarebbero diversi. Che roba!
In ogni caso questa qui è fissata con i Jigsaw puzzles. Io questa parola, jigsaw, non l'avevo mai sentita in vita mia. I puzzles sì, anche se non mi hanno mai appassionato particolarmente. Certo, siccome sono una talpa, dopo la presentazione mi è venuta subito voglia di comprare uno, perché mi piacerebbe mettere nella mia testa tutti i giocattoli delle teste degli altri e questo probabilmente è piuttosto stupido e tipico della mente talposa, piuttosto che di quella umana.
Comunque lei a un certo punto ha proiettato l'immagine di un personaggio Disney, un paperopolese. Tutti, compresa l'insegnante, si sono voltati a guardarmi. Devo dirlo, erano sguardi contenti e io ero felice, mentre guardavo l'immagine.
Quello accanto a me mi fa 'Donald duck!'. Io l'ho guardato torva 'Uncle Scrooge', l'ho corretto. Perché quello proiettato era Paperone e non Paperino. Quindi sono felice di aver reso sensibile una ventina di persone alla presenza di Paperino nel mondo, non saranno più gli stessi, ma sento un grande disappunto nei confronti di errori così grossolani sul mondo di Paperopoli.
Dovrei forse aprire un corso universitario sui personaggi Disney per colmare le loro lacune? Me lo sto domandando seriamente.
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